L’ultimo episodio di cronaca è un po’ come la goccia che ha fatto traboccare il vaso: un 50enne si è appostato nei pressi della stazione ferroviaria e, alla presenza di un gruppo di ragazzine, ha prima mostrato i genitali e poi ha incominciato a masturbarsi.

Qualche mese fa un ubriaco ha molestato i viaggiatori in attesa del treno, gli spacciatori hanno creato la loro piazza di spaccio, alcolizzati e sbandati sono presenti in pianta stabile e vivono chiedendo l’elemosina: cosa deve succedere ancora? Per gli isernini la misura è colma. Questa mattina, in redazione, sono arrivate tante mail di protesta di cittadini che chiedono con forza di prendere provvedimenti urgenti per contrastare il degrado e lo spaccio che regna nell’area stazione.

Chiedono che l’amministrazione comunale si attivi presso il Ministero dell’Interno, la Polizia di Stato, il Prefetto e tutte le autorità competenti per richiedere l’istituzione di una postazione della Polizia Ferroviaria all’interno della Stazione di Isernia. E’ importante che un presidio sia installato per garantire la sicurezza e il controllo di un luogo così importante che è anche il biglietto da vista della città. La Polizia Ferroviaria garantisce la sicurezza dei viaggiatori e dell’infrastruttura ferroviaria, la prevenzione e repressione dei reati e, più in genere, la tutela dell’ordine e la sicurezza pubblica in ambito ferroviario.

Oggi il controllo della stazione è garantito dall’eccellente lavoro svolto dai Carabinieri e dalla Polizia che, però, non possono svolgere un controllo per tutto l’arco della giornata dato che la loro competenza territoriale è molto vasta. Preoccupati per la sicurezza sono i residenti della zona i quali, da tempo, denunciano lo stato di insicurezza, soprattutto quando cala la sera. Con il passare degli anni, la stazione si sta confermando tristemente una sorta di terra di nessuno. Lo spaccio, nella zona, avviene a cielo aperto. Più che interventi di pulizia, servono interventi di polizia.

Se la stazione non fosse lasciata a bivacco, a centro immigrati, a dormitorio per gli sbandati, non ci sarebbe bisogno di interventi di pulizia speciali e radicali, basterebbero quelli ordinari. Indifferenza e tolleranza hanno prodotto questi risultati, ma si è ancora in tempo per rimediare prima che accada qualcosa di veramente grave.

La richiesta degli isernini ci sembra del tutto legittima. Naturalmente, il sistema di videosorveglianza rimane ancora una chimera, ma si sa che in Molise, per passare dalle parole ai fatti, ci vuole un’eternità. C’è chi propone anche una raccolta firme per l’istituzione di una postazione della Polfer con la speranza che la stazione diventi un posto più sicuro. L’auspicio è che qualcosa si muova in fretta perché quello che sta accadendo non è più tollerabile.