Che brutto destino quello del Ss. Rosario di Venafro !

Struttura nuova e moderna -la sua realizzazione risale alla prima metà degli anni ’80 e a costruirla provvide all’epoca l’impresa edile dell’attuale Presidente del Consiglio Regionale Vincenzo Cotugno, nelle vesti di imprenditore edile che si aggiudicò l’appalto dei lavori- che però sin dal primo giorno della sua inaugurazione è stata sempre sottoutilizzata.

In effetti in questi primi quattro decenni circa di vita il Ss. Rosario non ha conosciuto un solo momento di pieno impiego strutturale al 100%, bensì sempre e solo parziale. Anche quando -e si era sul finire del secolo scorso- nel nosocomio venafrano funzionavano decine di unità ospedaliere (progressivamente poi scomparse …), quando vi lavoravano tanti professionisti ed era di fatto un efficiente ed assai ricercato Ospedale Civile di Zona, anche allora l’edificio medico/sanitario di via Colonia Giulia veniva impiegato non oltre il 70% delle sue potenzialità.

Si pensi che ancora oggi, a 40 anni circa dalla sua realizzazione, il pur moderno, spazioso ed accogliente Ss. Rosario di Venafro presenta tante parti strutturali sempre in attesa di ultimazione e di conseguenza mai messe a disposizione della collettività. Zone intere del nosocomio di cui i cittadini mai hanno potuto fruire !

Oggi poi, col sostanziale arretramento funzionale del complesso in materia di prestazioni, servizi ed unità sanitarie, in parole povere con la scomparsa del 90-95% di quanto l’ospedale venafrano offriva sino a qualche decennio addietro, oggi l’immagine del Ss Rosario è ancora più avvilente e mortificante.

Di unità sono rimaste appena medicina (alias lungodegenza) e fisiatria, con pochissimi posti/letto e quindi con pochissimi ricoverati. Tutto il resto è sparito, volatilizzato e portato altrove ! Infatti dove prima c’erano reparti ed unità, ci sono attualmente uffici, ambulatori e laboratori, e l’utilizzo della struttura -ed eccoci alla “sfortuna” storica del complesso di cui si accennava in apertura di articolo- risulta ampiamente ridotto e parziale rispetto alle potenzialità originarie.

Del resto un po’ di movimento e di utenti nel nosocomio di Via Colonia Giulia, oggi ridotto a Ospedale di Comunità (ancora da spiegare ai venafrani cosa significhi e cosa rappresenti realmente …), circolano al mattino dati uffici, ambulatori e laboratori aperti e funzionanti. Dal primo pomeriggio, ahi noi … , è tutto un deserto, un vuoto ed un assordante silenzio. Un ospedale, quello venafrano, nato male e finito peggio, dato l’ attuale e progressivo suo sottoutilizzo ! E cioè, oltre al fatto che la sua ultimazione strutturale deve ancora avvenire, ed ormai non ci sarà più visto il nuovo corso della sanità pubblica, anche il pieno utilizzo di quanto in piedi da 40 anni non si è mai avuto, nonostante i consistenti investimenti di denaro pubblico e le naturali attese -andate purtroppo deluse- delle popolazioni dell’estremo Molise occidentale.

Dal che la mortificante ed avvilente conclusione : che ospedale sfortunato il Ss. Rosario di Venafro, nonostante lo storico e proverbiale attaccamento di tutti i venafrani !

Tonino Atella