Con la pandemia il lavoro agile potrebbe essere un’opportunità per il territorio

di Erika Angelone

L’emergenza Covid-19 ha posto una forte attenzione mediatica sul tema dello Smart Working. La paura dei contagi, unita alle restrizioni imposte dal Governo, ha forzato molte aziende a ripensare i propri modelli organizzativi in un’ottica di lavoro a distanza.

La Legge sul Lavoro Agile, semplificata dai recenti provvedimenti emergenziali, ha contribuito a diffondere il fenomeno. Lo Smart Working è diventato dunque parte integrante delle nostre vite, trascinando con sé un acceso dibattito sui concreti vantaggi del lavoro da remoto. Lo Smart Working porta risultati positivi? Secondo lo studio dell’Osservatorio Smart Working, i vantaggi ottenibili dall’introduzione del lavoro Agile si possono misurare in termini di:

– miglioramento della produttività,

– riduzione dell’assenteismo;

– riduzione dei costi per gli spazi fisici.

Si può stimare, ad esempio, che il tempo medio risparmiato da uno Smart Worker per ogni giornata di lavoro da remoto sia di circa 60 minuti.

Oltre a tutti questi vantaggi per l’azienda e per la produttività del lavoro, possono esserci ulteriori benefici in termini di: riduzione delle emissioni di CO2; riduzione del traffico; migliore utilizzo dei trasporti pubblici. Ma anche e soprattutto in merito al problema dello spopolamento che attanaglia la nostra bella regione. Questa riflessione, porterebbe a maggiori giovamenti sulla vita culturale e sociale di tutto il territorio molisano, per provare ad animare eventi, manifestazioni, consumi, oltre a partecipare alla vita familiare. Ma vi è di più.

Tutto ciò potrebbe essere un modo per mitigare e riequilibrare il forte divario tra nord e sud Italia,  in termini economici ma anche sociali, consentendo un aumento della densità urbana in aree che, invece, pian piano, rischiano di essere abbandonate, come il nostro Molise.

E il rilancio del sud non accadrebbe a scapito del nord, continuando le aziende settentrionali a beneficiare della stessa forza lavoro. Come spesso si è detto, un sud più ricco e forte consentirebbe a tutto il Paese di beneficiare di maggiore coesione territoriale tra le diverse regioni, di un aumento della ricchezza e del PIL.