2.200 euro per tutti: Zurigo ha deciso di lanciare il reddito di base incondizionato che arriverà a tutti i residenti della città

Il problema della protezione sociale, sentito tantissimo anche in Italia con il crollo del ceto medio e la povertà in aumento, non garantisce più una vita degna di questo nome ad oltre 15 milioni di persone, ridotte sul lastrico senza assistenza e posta in una condizione non consona alle esigenze dell’individuo inserito in un contesto sociale di estrema privazione, talvolta costretti a mendicare. Il nostro sistema vecchio e mai aggiornato realmente alle esigenze di una popolazione in continua trasformazione, multietnica e senza lavoro, potrebbe trovare in Svizzera la panacea risolutiva dei mali endemici di un reddito di base. 

Infatti, si propongono 2.200 euro per tutti i cittadini: Zurigo lancia il reddito di base incondizionato, adottato in questi giorni, in via sperimentale, dal Consiglio Comunale della città. L’idea, lanciata dalla sinistra, è stata approvata e a breve tutti gli abitanti della città avranno a disposizione un “salario di Stato garantito” di 2.500 franchi mensili, ossia circa 2.200 euro.

 In realtà non si tratta di un’idea nuova, ma di un testo di legge che lo scorso anno era stato sottoposto a livello svizzero ed era stato in seguito bocciato. Secondo quanto riferito dalle autorità il reddito di base incondizionato verrà ricevuto da tutti i cittadini, nessuno escluso. Per gli adulti sarà pari a 2.500 franchi, mentre per i minori avrà un importo di 625 franchi, ossia circa 550 euro.
Ora che la legge è passata l’esecutivo di Zurigo ha a disposizione due anni di tempo per decidere come metterla in pratica.  “Ci muoviamo con i piedi di piombo” ha spiegato Urs Helfenstein, il Consigliere Comunale socialista. Fra i sostenitori del progetto anche Sergio Rossi, docente di economia presso l’Università di Friburgo. “Il progetto che avevamo proposto a livello nazionale – ha svelato a Repubblica  – sarebbe stato sostenuto, tra l’altro, tassando le transazioni finanziarie”.

Secondo gli esperti il reddito di base incondizionato non dovrebbe portare problemi allo Stato, perché andrebbe a sostituirsi a quasi tutte le prestazioni sociali. “È la dimostrazione – ha rivelato – che sul piano locale esiste, ormai, la consapevolezza che le sfide poste dalla globalizzazione e dalla digitalizzazione delle attività economiche non possono essere affrontate e superate correttamente, senza modificare in maniera fondamentale l’attuale sistema di protezione sociale, che risale alla seconda metà del secolo scorso”.

Se l’esperimento del reddito incondizionato di base dovesse andare a buon fine, questo sistema potrebbe essere adottato in tutta la Svizzera e in altre paesi dell’Europa. A questo punto non ci resta che attendere per scoprire cosa succederà.