“A fronte di un continuo smembramento di alcuni importanti servizi regionali, guardacaso sempre sul territorio di Venafro, sembra non essere rimasto che rivolgere interrogazioni ad hoc, per tentare di ottenere risposte che per vie normali, non arrivano facilmente.
Stiamo parlando del trasferimento degli uffici ARSARP di Venafro, i quali, nonostante le numerose rimostranze da parte degli operatori agricoli e zootecnici della Piana e della Valle del Volturno, potrebbero essere portati a Isernia. Una buona occasione che la Regione Molise ha, per porre maggiore attenzione a questo territorio dopo i tanti tagli già effettuati, è data proprio dal ripensamento su questa decisione, già fissata a breve scadenza.
Molto presto, quindi, l’Ufficio ARSARP di Venafro potrebbe cambiare sede e con esso, con molte probabilità, potrebbe subire la stessa sorte, anche l’Ufficio Agricolo di Zona ora ospitato proprio nella sede ARSARP di Venafro. Per l’intero comprensorio, queste strutture hanno svolto e svolgono un ruolo fondamentale di aiuto, poiché sono impegnati a erogare servizi primari di assistenza tecnica e amministrativa alle aziende agricole e zootecniche locali.
Di tale trasferimento non sono note le ragioni, anche se è presumibile pensare che il tutto sia dovuto alla solita e mera logica dei tagli alle spese, senza verificare se, effettivamente, ne ricorrono le necessità e le opportunità. In effetti si parla di risparmiare poche migliaia di Euro l’anno, (tra affitto e spese di gestione della sede) e ciò, a scapito di un servizio importante, erogato da oltre cinquant’anni, come nel caso dell’Ufficio Agricolo di Zona.
Per questo, interprentando le rimostranze degli operatori agricoli dell’Area venafrana e della Valle del Volturno, ho chiesto che su tale questione, la Regione rispondesse direttamente agli interessati, tramite una specifica interrogazione appena presentata.
Mantenere attivi, a Venafro, sia l’Ufficio Agricolo di Zona dove attualmente presta servizio il personale regionale che da anni ha operato presso l’U.M.A, e quello dell’ARSARP, diciamolo chiaramente, non comporta spese eccessive e comunque tali da non poter essere sostenute dalla Regione rispetto ai benefici che se ne possono ottenere.
Basterebbe ciò per consentire la presenza di questi uffici, invece di un continuare a ridimensionare servizi importanti che avvantaggiano una categoria produttiva già pesantemente colpita dall’attuale crisi economica in atto e penalizzare un territorio ad alta vocazione agricola.”