Importante passo in avanti, quello registrato ieri rispetto ad uno dei rinnovi contrattuali più attesi e che interessa centinaia di migliaia tra lavoratrici e lavoratori di uno dei comparti pubblici più imponente.

“Finalmente, ha annunciato Tecla Boccardo, è arrivato il via libera del Consiglio dei Ministri  ai rinnovi contrattuali per i dipendenti pubblici di Sanità e Funzioni locali, insieme, questo, che in Molise rappresenta la più grande azienda”.

“Dunque, un altro step è stato fatto, anche se l’approvazione è giunta dopo diverso tempo dalla firma dell’accordo all’Aran, rispetto a quelle che erano le nostre aspettative. Finalmente, grazie a questo ulteriore tassello, possono concludersi una volta per tutte strumentalizzazioni e demagogie di alcuni sindacati che non hanno firmato il contratto, senza incidere minimamente sul percorso del rinnovo.”

“A partire da oggi il testo andrà all’esame della Corte dei Conti e, una volta concluso l’iter, entrerà in vigore definitivamente. Auspichiamo, anche in questa circostanza, in una procedura rapida, così che  già da maggio potranno scattare gli aumenti previsti, come per gli altri lavoratori pubblici, di 85 euro nonché corrisposti gli arretrati spettanti.”

“Ma non solo di economie bisogna parlare, ha aggiunto la Segretaria molisana della UIL “Questi contratti – e bisogna ricordarlo – contengono novità molto importanti dal punto di vista delle tutele, come il congedo per le lavoratrici che dovessero avere subito violenze di genere e le ferie solidali, e dei diritti sindacali, con una grande restituzione di valore al negoziato di secondo livello.”

Tutte importanti conquiste, queste, che da anni ormai erano rivendicate nei confronti dei vari governi e che finalmente sono state raggiunte grazie al grande lavoro di trattativa e contrattazione unitaria che UIL, CGIL e CISL hanno condotto negli ultimi anni.”

“Entrando poi in ambito locale, la sindacalista ha aggiunto: “Sistemata la questione contrattuale, adesso in Molise bisogna lavorare alla stabilizzazione dei precari e alla valorizzazione delle competenze e delle professionalità del personale interno a tempo indeterminato. A quest’ultimo bisogna offrire i dovuti avanzamenti di carriera, per troppo tempo bloccati da norme  vessatorie che hanno limitato i legittimi riconoscimenti dei lavoratori.

Mentre sui precari, non possiamo più attendere e rallentare un processo di stabilizzazione che deve vedere l’inserimento definitivo del personale a tempo determinato, che da anni contribuisce in maniera fondamentale alla tenuta del sistema. Abbiamo gli strumenti, come il decreto Madia, che ci permettono di procedere in questa direzione e le economie sono disponibili.

Ora, ha concluso Boccardo, davvero non ci sono più scuse. Che le elezioni non siano solo occasione di proclami e promesse. La questione precariato in sanità e pubblica amministrazione va chiusa.”