Sanita’ – I Consiglieri comunali del Partito Democratico incalzano l’amministrazione Gravina: la città capoluogo detti le linee per nuovo patto per la salute e nuovo P.O.

Lunedì, 16 dicembre, mentre le delegazioni PD della Provincia di Isernia e del Basso Molise incontravano il Ministro Provenzano ed il responsabile della segreteria del Ministro Speranza, i quattro consiglieri Dem al Comune di Campobasso presentavano ufficialmente una mozione -prima firmataria la Consigliera A. Salvatore- per ottenere che dal Sindaco e dal Consiglio Comunale del capoluogo arrivasse con forza, dopo l’approvazione all’unanimità dell’ODG a supporto della Sanità pubblica, presentato nella seduta consiliare monotematica del 7 ottobre 2019, un documento di indirizzo da far pervenire al Ministro della Salute e al Presidente della Giunta Regionale del Molise.

L’apertura del Ministro Speranza rispetto alla possibilità di deroghe ai criteri Balduzzi, invocate con forza nell’odg, e la sua attenzione per il “caso Molise” aprono spiragli di luce ma non devono, né possono fare abbassare la soglia di allarme e la guardia. Occorre compattezza su alcuni principi cardine, che non possono essere disattesi in vista dell’imminente varo del nuovo Patto per la Salute (oggi, verosimilmente) e della stesura del nuovo P.O.:

– la nuova programmazione deve essere riscritta non sulla base del solo dato storico, che vede la sanità pubblica ridimensionata e, per questo, poco attrattiva, ma sulla base dell’obiettivo di riportare il SSR pubblico a livelli di efficienza e di qualità tali da ridimensionare drasticamente la mobilità passiva e attrarre quella attiva (che, oggi, riguarda quasi esclusivamente il privato convenzionato);

– deve esserci un imponente riequilibrio tra la sanità pubblica e quella privata convenzionata, sia in termini di posti letto (occorre riportare i posti letto per acuti ad una proporzione pubblico/privato che sia dell’80% al pubblico e del 20% ai privati, con effettiva attivazione dei posti letto nel pubblico), sia in termini di budget previsto;

– occorre ripensare alle convenzioni con le eccellenze del privato convenzionato in funzione del pubblico, in un rapporto di sana complementarità;

– occorre porre fine alla possibilità di extra-budget per i privati convenzionati e controllare l’appropriatezza delle prestazioni degli stessi, prima di procedere ai pagamenti;

– bisogna dare corso alle procedure di concorso che consentano di assumere e assegnare personale in grado di potenziare le strutture ospedaliere pubbliche.

Le aperture giunte da Roma devono portare alla attuazione di questi principi.