Capita che hai un problema di salute e capita che sei in Molise, fatti la Croce e spera solo in un miracolo.
Capita che nonostante una sanità allo stremo e tutti gli sforzi di alcuni medici, ce ne siano altri che pensano che ti ricoveri in ospedale per fare una vacanza.
Capita che hai un brutto male, di quelli che non vorresti neanche per il tuo peggiore nemico e capita  che un medico del reparto ti dica che non devi essere lì perché non è il tuo posto, ma allo stesso tempo non fa in modo di mandarti nel luogo dove dovresti essere.
Capita che parli con il primario, medici, infermieri, portantini, centralinisti, con gli operatori che puliscono o quelli che riempiono le macchine di bibite, niente ti devono dimettere.
Ti mandano a casa attaccato ad una sacca che ti alimenta e con un medicinale molto rischioso da somministrare nella flebo , con antidolorifici quotidiani, ma vai a casa semplicemente perché nessuno vuole prendersi la responsabilità di ordinare un ricovero in un reparto oncologico.
Perché al Cardarelli non c’è un reparto di ricovero oncologico… Ma c’è a Termoli… C’è ad Isernia… C’è la Cattolica… Ma tu sei in Molise e quindi devi andare a casa e poi fare una visita presso un oncologo in un altro momento… Se sopravvivi!

Capita che a Isernia fanno arrivare per una visita alla Asrem una paziente con l’ambulanza quasi in fin di vita, semi incosciente per l’esenzione al pagamento di un farmaco. Capita ma non dovrebbe capitare.


Claudia Mistichelli