Il bollettino medico di 36 ore di coma del sistema sanitario regionale, in balia del POS.

di Pietro Tonti

La presentazione oggi del POS presso il Ministero della Salute a Roma, rappresenta  la volontà nemmeno malcelata di annientare la regione Molise e rendere vana, quanto insostenibile la stessa esistenza del Molise quanto istituzione.

Un Piano sanitario che non risparmia nessuno, sia per la sanità pubblica frammentata del tutto, sia per quella privata castrata con i numeri e la rinomata mobilità attiva che oggi porta nelle casse della regione circa 20 milioni di euro l’anno di attivo, destinata a soccombere.

E’ proprio Raffaele Panichella il presidente dell’AIOP (Associazione Ospedaliera Privata) a prendere posizioni su questa scellerata scelta governativa, maturata in un disegno già macroregionale per la sanità.

Una programmazione, come quella che oggi si presenta al Ministero – afferma l’AIOP – determinerebbe oltre ad un aumento della mobilità passiva, una minore qualità ed efficacia in termini di risultati, dell’assistenza sanitaria dovuta all’inevitabile allungamento dei tempi di percorrenza. La riorganizzazione dell’offerta sanitaria attraverso il trasferimento di reparti e servizi vitali verso altre regioni, rappresenta un impoverimento del sistema sanitario regionale nel suo complesso. Panichella conclude con la preghiera alle autorità competenti, di voler respingere l’approvazione del POS per consentire un confronto con le associazioni di categoria e con i sindacati che fino ad oggi sono stati esclusi da qualsiasi dibattito.

Ad intervenire sullo stesso argomento, nonostante la lapidazione su facebook prevista dallo stesso proponente, ex presidente Michele Iorio, che puntualmente è avvenuta, dai soliti “haters” , i quali lo hanno definito il maggior artefice della crisi sanitaria oggi in atto nel Molise, apostrofandolo con parole indicibili, come solo il web è capace di fare, senza veli, nel massimo del degrado dettato dall’epoca irriverente dei social. Noi ci discostiamo da qualsiasi commento e non possiamo che essere d’accordo con Iorio, quando afferma che  con un sol colpo, questo piano sanitario segnerebbe la fine dell’autonomia della nostra regione e la scomparsa di quello che appena un anno e mezzo fa era, per i big nazionali, l’Ohio d’Italia per la sanità pubblica e privata.

Il riferimento multicentrico del sistema di emergenza contenuto nel Piano fa scadere la valenza dello stesso sistema sanitario pubblico regionale. Detto in altre parole – afferma Iorio –  se dal Molise partono pazienti con ictus per Benevento, ricoveriamo i bambini a Napoli oppure ci rivolgiamo all’ospedale di Foggia, l’unica conseguenza che ci sarà è che in breve tempo, massimo sei mesi, sarà distrutto l’intero sistema sanitario regionale, sia esso pubblico che privato. Solo un imbecille può credere che sia più economico agitare aerei, elicotteri e ambulanze per portare i pazienti fuori regione piuttosto che mantenere un reparto di neurochirurgia qui in Molise.

E’ chiaro che l’obiettivo che si vuole perseguire non è quello di organizzare la rete sanitaria molisana ma distruggerla. E non è vero che l’unica forza politica responsabile siano i 5Stelle.  La responsabilità è di tutti i partiti nazionali.   Ma la responsabilità maggiore è del Consiglio regionale talmente miope – afferma l’ex presidente – da non capire che solo una legge può impedire questo scempio. Una legge che funga da baluardo costituzionale e metta con le spalle al muro Palazzo Chigi che a quel punto dovrà assumersi la responsabilità politica: o passa la legge regionale o la si impugna. In ogni caso i molisani avranno certezze sulla responsabilità politica.

Intanto il Presidente Toma afferma: il Pos spezzatino smantella la nostra sanità e palesa la solidarietà ai manifestanti che si sono organizzati per dire no allo smantellamento ulteriore degli ospedali molisani. Il governatore si schiera dalla parte della protesta, contesta il commissario Giustini e boccia il suo piano sanitario. A questo punto occorre un intervento deciso in Consiglio regionale con una legge per arginare la prevista frammentazione extraregionale della sanità molisana. Si farà?

Un incontro sostanzialmente inutile Vano, quello di ieri del presidente della provincia di Isernia Ricci e del sindaco di Isernia d’Apollonio, ricevuti, finalmente dalla sub commissaria alla sanità Grossi per rappresentare la preoccupazione delle istituzioni e dei cittadini per i paventati tagli al Veneziale di Isernia, sicuramente fuori tempo massimo il loro intervento. Le rassicurazioni ricevute assumono la valenza di un gregge di pecore assicurate al lupo in attesa che le custodisca.

Altro dato registrato significativo, l’inversione di vedute sul POS del Consigliere regionale Pentastellato Greco che ha sempre difeso a spada tratta l’operato del commissario Giustini, ma ora che la situazione pare ben delineata, fa dietro front e afferma: se così stanno le cose il Commissario ha fallito. Non riesco a comprendere per quale motivo i due commissari non abbiano reso pubblica quella bozza, finita nelle mani di poche persone. Un fatto gravissimo.

To be continued.