Riceviamo e pubblichiamo:

“Io non riconosco più lo stato italiano come uno stato democratico basato sui principi sanciti dalla carta costituzionale. Il più importante dei diritti soggettivi è il diritto alla salute, che è uno dei diritti inviolabili riconosciuti e garantiti dall’art. 2 della Costituzione italiana.

Tale diritto viene violato dal nostro Stato attraverso atti, comportamenti, omissioni. L’ultimo, in ordine di tempo, è il blocco del turn over.

In un momento in cui c’è carenza di personale negli ospedali molisani lo Stato italiano cosa fa? Si sdoppia: perché il Parlamento cerca di risolvere il problema approvando lo sblocco del turn over e il Tavolo Tecnico del Ministero delle Finanze e della Salute lo blocca. E’ inconcepibile, inaccettabile che la nostra ultima speranza, ora, resti il Decreto Calabria. Se ci sarà.

Con la sanità siamo arrivati ormai all’inverosimile: chiudono i reparti, i cittadini non sanno più dove e come curarsi, e il Tavolo Tecnico sembra stare lì per peggiorare la situazione. Basti pensare ai criteri adottati dai tecnici della salute pubblica per la misurazione dei Lea. Oggi i livelli essenziali di assistenza non sono più valutati in base alle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini. Oggi i Lea vertono su parametri tecnico/burocratici che nulla hanno a che fare con i servizi al cittadino. Ci ritroviamo così che una regione come la Calabria risulta persino virtuosa nonostante le sue problematiche.

Intanto la politica locale su tutto questo tace. Il Molise sta subendo una barbaria burocratica nel silenzio assoluto di tutti mentre, al contrario, ogni esponente regionale di qualsivoglia partito politico o istituzione molisana dovrebbe insorgere e far valere i diritto del nostro territorio e della nostra popolazione nelle opportune sedi. Credo sia arrivato il momento di mettere insieme tutte le nostre forze, dai partiti di destra a quelli di sinistra passando per il Movimentocinquestelle Molise e dar vita ad una class action coinvolgendo tutti i cittadini. Non c’è rimasto altro tempo, ne abbiamo perso fin troppo. Allora mi appello a tutti i partiti: Movimento cinque stelle, Lega, Pd, Forza Italia, Udc, Popolari per l’Italia, Fratelli d’Italia e movimenti civici: uniamo le nostre forze perché la regione Molise, che appena un anno fa sembrava essere diventata l’Ohio dell’Italia ormai a Roma è diventata indifferente a tutti”.

Michele Iorio