L’AIOP Molise registra con stupore la presa di posizione di una chiassosa componente politica della Regione che anziché compiacersi di una evidente capacità di attrazione della sanità regionale tutta, sia pubblica che privata, continua ad ingenerare confusione e paure.
Dimentica, evidentemente, la centralità del cittadino in qualunque azione della sanità.
Mentre altre Regioni si preoccupano di contenere il numero dei loro pazienti che vengono a curarsi nel nostro territorio, secondo questi improvvisati esperti il Molise dovrebbe preoccuparsi del contrario, ovvero non curare chi viene da fuori regione. Evidentemente questi “esperti” dimenticano che se in tanti scelgono di farsi curare nel Molise è perché trovano proprio nel Sistema Sanitario Regionale adeguata assistenza e soluzione alle loro problematiche di salute.
Come sottolineato dall’Arcivescovo di Campobasso, al paziente che va in ospedale interessa non il nome scritto sulla porta d’ingresso ma l’assistenza che troverà all’interno della struttura. Allora, ben vengano tutti i contributi di idee, tutti i tavoli di discussione, per esempio in occasione della determinazione delle reti tempo-dipendenti, ma senza avere come fine ultimo quello della polemica se non addirittura del disfattismo.
Ci saremmo aspettati, pertanto, un intervento costruttivo per ridurre la mobilità passiva della nostra Regione (i tanti corregionali che vanno a curarsi fuori con grave disagio sociale oltre che per le finanze proprie e regionali), e non questo patetico remare contro non si sa bene in difesa di chi o di che cosa.
L’unica certezza è che se si tenta sempre di creare un clima di sospetto, con congetture che non hanno fondamento, il cittadino si disorienta e finisce col cercare fuori regione soluzioni che sono assolutamente alla nostra portata se non di qualità ineccepibile o addirittura di eccellenza.