di Pietro Tonti

San Pietro Avellana – Una vicenda  meritoria dell’attenzione dell’opinione pubblica e di ulteriori approfondimenti per quella che appare come una storia assurda e irrispettosa della persona umana, in un piccolo borgo che vede l’amministrazione comunale, in una sorta di spoil system per la cultura, precludere l’accesso alla direttrice del museo delle Civiltà e del Costume d’Epoca, la quale probabilmente con idee politicamente avverse, tra l’altro fondatrice e gestrice con delibera di giunta comunale datata 2007 proprio del citato museo, dalla sera alla mattina, si è vista costretta a restituire le chiavi del museo,  impedita ad accedervi.

Per maggiori chiarimenti, riportiamo un articolo mutuandolo dal collega Matteo D’Errico pubblicato sulla testata giornalistica Altomolise.net, pubblicato il: 06/11/2017.

<<Sabato 4 novembre, a San Pietro Avellana, si è inaugurato il nuovo museo archeologico. In effetti il museo è attivo dagli 80 creato ed animato dalla maestra Maria Teresa Di Lorenzo. La maestra Maria Teresa, anche per la determinata volontà di non far perdere i segni della storia nel territorio naturale, che è tra i più belli e meglio conservati del Molise, nel tempo è riuscita a raccogliere e conservare una quantità incredibile di oggetti di vita quotidiana legati alla civiltà pastorale del Tratturo e alla tradizione artigiana del luogo. Collocandoli nei locali della biblioteca del paese.

Chi ha avuto la fortuna di visitare il “Museo” di Maria Teresa faceva un balzo indietro nel tempo, nella cucina di una volta, nella camera matrimoniale dei nostri bisnonni, nell’angolo agricolo con gli attrezzi per la lavorazione dei campi, per l’allevamento delle bestie, utensili per la trasformazione del latte e per la lavorazione della lana. nello spazio riservato all’artigianato con gli attrezzi del falegname, del calzolaio, del ramaio, del fabbro ferraio, del sarto, del muratore. Spazi per i settori archeologico, religioso, militare, ed un archivio fotografico costituito da una ricca raccolta di foto d’epoca. E ancora rari e ben conservati abiti d’epoca che vanno dal ‘600 ai nostri giorni con tessuti, ricami e pizzi, cappellini sciarpe e veli.

Tutto materiale che la signorina Di Lorenzo ha quotidianamente  accudito, preservato e difeso fino a diventarne, per volere dell’allora sindaco Antonio Di Ludovico, Direttrice del Museo Comunale delle Civiltà e del costume d’Epoca.

Poi succede che alla maestra Maria Teresa vengono chieste le chiavi del Museo e lei non ha più la possibilità di averne l’accesso. Lei che non solo ha speso una vita alla creazione di questo Museo, ma ha speso di tasca propria per sostenere un bene di cui tutta la comunità si è avvantaggiato.

Una delle raccolte più importanti e ricche della storia, delle tradizioni e dell’identità del costume tradizionale molisano che la popolazione ha voluto consegnare alla maestra del paese perché se ne prendesse cura a testimonianza dell’identità locale. Intere famiglie hanno consegnato hanno affidato alla signorina Maria Teresa i loro ricordi, il loro beni più cari.

Donazioni di abiti e oggetti da parte di tutta la popolazione. La dote di giovani spose, oggetti e gioielli, materiale fotografico, quadri, sculture, ma anche altri manufatti come vasellame, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano. E poi, oggetti e suppellettili della civiltà contadina, della borghesia, della nobiltà oltre a resti di ritrovamenti da scavi nel territorio. Un bene culturale a tutti gli effetti.

In paese e sui social, da quando è stata preclusa la custodia del museo alla maestra, si segnalano danni e mancanze di materiale e uno stato di conservazione non idoneo.

Questa estate c’è stata una raccolta di firme per riportare la Fondatrice e Direttrice del Museo  delle Civiltà e del Costume d’Epoca al suo ruolo. In due giorni sono state raccolte quasi 400 firme su una popolazione di 500 abitanti, ma nulla è accaduto.

Eppure la maestra Maria Teresa Di Lorenzo legittimamente è ancora la Direttrice del Museo. Lo dice la delibera di giunta n. 86 del 27 ottobre 2007 con cui doverosamente il Comune di San Pietro Avellana l’ha nominata Direttrice, “all’Insegnante Maria Teresa Di Lorenzo deve essere riconosciuto il merito della fondazione del Museo e della dedizione, valida, volenterosa e costante, che hanno garantito non solo una risposta alla esigenza, diffusamente sentita tra i cittadini e gli organismi culturali, della conservazione nel tempo di un eccezionale patrimonio a ricordo e monito per le nuove generazioni, ma anche la stessa funzionalità e l’efficienza e la promozione della struttura”. Delibera, trasmessa alla Regione Molise e alla Sovrintendenza Archeologica, mai modificata o revocata, quindi valida.

Che l’inaugurazione della sezione archeologica del nuovo Museo sia anche l’occasione per superare contrapposizioni riportando distensione nella comunità e la maestra Maria Teresa a continuare ad occuparsi del Museo bene di tutta la cittadinanza.>>.

Una storia che sta avendo il suo seguito e oltre ad Emilio Izzo, di cui oggi giunge un comunicato, parrebbe ci sia l’interessamento anche del senatore Ulisse Di Giacomo e del deputato Danilo Leva, finalizzato a fare chiarezza e luce su questa ambigua vicenda.

Emilio Izzo scrive:

<<Il senatore Ulisse Di Giacomo e il deputato Danilo leva, hanno dato ampia disponibilità ad occuparsi di quanto denunciato in precedenza, cioè dell’assurda decisione presa tra comune di San Pietro Avellana e  soprintendenza archeologica, di utilizzare vetrine provenienti dal Museo di Isernia per allestire quello del paese pentro e lasciare quello del capoluogo chiuso per mancato allestimento! In pratica, a breve, ci incontreremo con i due parlamentari per illustrare meglio ogni aspetto di questa sciocca vicenda, al fine di ottenere delle interrogazioni utili a far conoscere al ministro Franceschini quanto accaduto.

Intanto alla già brutta questione, se ne aggiunge un’altra per certi versi ancor più grave. Infatti, l’attuale esposizione museale di San Pietro, stravolge drammaticamente l’impianto originario della collezione, messa in piedi con grande dedizione, dall’insegnante del posto, Maria Teresa Di Lorenzo già dal lontano 1982. In pratica, il contenitore comunale, era stato impregnato di ogni sorta di materiale di pregio, tale da costituire una sorta di storia delle tradizioni locali e del costume tradizionale ed essere il vanto dell’intera comunità Altomolisana, tanto da “costringere” la soprintendenza di allora, a guida Gabriella D’Henry, ad inviare sul posto, funzionari del settore storico-artistico al fine di documentare ed inventariare la collezione per la definitiva catalogazione. Ebbene, chi scrive, unitamente ad altri colleghi, nel tour che ci vide impegnati nell’“epica” pre -catalogazione del patrimonio storico artistico molisano (mai effettuata prima di allora!), ci occupammo anche del comune di San Pietro ed incontrammo proprio l’insegnante in questione alle sue prime armi ma già dotata di grande passione e competenza e che aveva raccolto già numerosi reperti di interesse. Ma alle due brutte questioni, se ne aggiunge un’altra, sicuramente la più grave! L’insegnante, parimenti allo sventramento dell’apparato iniziale museale, è stata defenestrata ed allontanata dal suo incarico di direttore, che gli era stato affidato con tanto di delibera consiliare del tempo, in quanto non in linea politicamente!

Non si può raccontare! Andremo fino in fondo – afferma Izzo – con questa sporca storia e confidiamo sin d’ora nell’apporto promessoci dai due parlamentari molisani. Vi faremo sapere>>.