San Pietro Avellana, con il tartufo si punta in alto! Emulando “Alba”

Con il termine “trifolau” si indicano in Piemonte i cercatori o cavatori di tartufi, certamente la tradizione del tartufo è targato “Alba” la cittadina piemontese custode della tradizione italiana della cavatura, promozione e vendita nel mondo del tartufo italiano, definito tartufo di “Alba”. Da pochi giorni si è chiusa la 93^ Fiera internazionale del tartufo bianco di Alba e nella giornata di ieri nel sud Italia nel nostro Molise si è chiusa la 28^ Mostra mercato del tartufo bianco a San Pietro Avellana. Nelle dimensioni ridotte, rispetto alla nota mostra mercato mondiale di “Alba”, quella di San Pietro Avellana è una neonata che ha tanta voglia di crescere. Indubbiamente non si possono paragonare i due appuntamenti opposti al nostro stivale, in Piemonte intorno al tartufo si è sviluppata una economia in quasi un secolo, quando nel Molise non si conosceva ancora quali erano le potenzialità del bene più prezioso della terra in assoluto. I trifolau piemontesi, venivano in trasferta in alto Molise a fare incetta di tartufo bianco per poi ricavare guadagni stratosferici nella vendita a chi già allora ne apprezzava la qualità in tutta Europa e non solo. Senza temi di smentita, sono circa 40 anni che nel Molise i nostri ex boscaioli e  contadini prima, dipendenti pubblici e appassionati dopo, mutuando dai trifolau piemontesi i grandi guadagni che ricavavano dalle vendite, hanno iniziato a emulare le tecniche e affinare la cavatura, nell’addestramento dei cani. Certamente nel corso degli ultimi anni, anche nel Molise c’è chi si è arricchito nella commercializzazione del nobile tubero. Sono nate cooperative, consorzi, tanti cavatori e trasformatori con piccole aziende che comunque hanno creato un buon mercato anche all’estero. In parallelo, in alto Molise, a San Pietro Avellana è cresciuta negli anni la consapevolezza che intorno al tartufo ruota un mondo non solo di eccezionale economia, ma anche di cultura culinaria, esaltazione del territorio e delle sue peculiarità storiche e paesaggistiche.

Le massime istituzioni regionali a San Pietro Avellana per celebrare la mostra mercato più preziosa del Molise e promettere intese, tutela del territorio, fondi e progetti!

La  Mostra mercato del tartufo bianco di San Pietro Avellana 2023, giunta alla 28^ edizione, ha rappresentato nelle due giornate del 4 e 5 novembre, oltre a un momento di confronto anche e soprattutto un’occasione di affari con i 33 stand allestiti nel paese.

La pro -loco ha prodotto  pietanze eccellenti con piatti a base di tartufo; la stessa ha promosso corsi di cucina tipica locale e  laboratori di pittura per i più piccoli. Non poteva finire la due giorni senza un convegno sulla realizzazione e gestione di impianti tartufigeni regionali, tutela del territorio, progetti scuola “Tartufo Majella”. Ottimi relatori e indicazioni fondamentali, un mondo che va tutelato e difeso senza esitare. Il convegno, ha posto in evidenza come sia un’esigenza rivedere la legge regionale e l’accesso alle tartufaie con un solo cane per raccoglitore. Evitare che da fuori regione si venga a devastare gli impianti tartufigeni naturali, prelevando il prezioso prodotto della nostra terra e lasciando spesso il terreno con buche, senza riposizionarvi il terreno, compromettendo irrimediabilmente le raccolte successive. Questo normalmente avviene e bisogna intervenire celermente con leggi ad hoc e controlli adeguati, altrimenti ci ritroveremo tra breve compromesso l’intero territorio per la raccolta.

Un momento del convegno
Spazio ludico anche per i piccoli

Nelle due giornate, non è mancata la presenza delle istituzioni. All’inaugurazione presente L’Assessore regionale alle Politiche Agricole del Molise Salvatore Micone e il Consigliere regionale Vincenzo Niro. Nella seconda e ultima giornata, fondamentale la presenza del Presidente della regione Molise Francesco Roberti e del Presidente della provincia di Isernia Alfredo Ricci i quali, si sono intrattenuti a pranzo con il Sindaco Simona De Caprio e gli esponenti dell’amministrazione comunale sanpietrese. La vicinanza delle istituzioni ad ogni livello fa ben sperare sul futuro delle due mostre mercato che si tengono nel bel paese alto molisano, in estate e in autunno.

Gradendo i pasti a base di tartufo. Le massime istituzioni regionali e provinciali al punto ristoro.

Il Sindaco De Caprio ha chiesto attenzioni concrete per i due eventi, investimenti in promozione, ma anche in infrastrutture fieristiche. E’ su quest’ultima richiesta che si baserà il reale sviluppo della Mostra del tartufo. Individuare aree su cui posizionare tensostrutture o capannoni ad hoc per emulare “Alba” e la sua tradizione con un’area fieristica permanente; far diventare San Pietro Avellana quindi, la patria del tartufo nel meridione d’Italia con l’idea di accrescere l’attenzione nell’intero comprensorio dell’alto Molise e renderlo economicamente sostenibile attraverso la cavatura, trasformazione e vendita del tartufo e di tutti quei prodotti della terra di Molise conosciuti nel mondo. Impresa ardua? No, se si elabora un buon progetto e le istituzioni e la politica sono vicine, come in questo momento storico al territorio. I fondi del PNRR ancora non sono esauriti e ai comuni è affidata la sorte progettuale di tale ricchezza: si può ben sperare.

Di seguito le interviste in ordine: Presidente della regione Molise Francesco Roberti, Presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci e il Sindaco di San Pietro Avellana Simona De Caprio