Leader Lega: ‘Quattro zecche’. Il ministro sulla sentenza di Bologna sui richiedenti asilo: ‘E’ vergognosa, giudici che vogliono fare politica si candidino’. Cassazione si dovrà pronunciare.

Tensione in Emilia Romagna dove sono previsti una serie di comizi del leader della Lega Matteo Salvini.

Prime contestazioni a Modena in attesa dell’arrivo di Salvini. Da un gruppo di un centinaio di manifestanti al presidio del centro sociale Spazio Guernica all’ingresso del parco Novi Sad è partito un lancio di sassi contro le forze dell’ordine che hanno risposto con una carica. Una persona è stata fermata. Ragazzi gridano “lasciateci passare”, “liberiamoci dal razzismo”. Si tratta di una delle tre manifestazioni organizzate per protestare contro l’arrivo del leader della Lega.

Questa la Modena vera non quella di quattro zecche da centro sociale che vanno giù a fare casino. Non ci sono i più i compagni di una volta”, ha detto Salvini salendo sul palco di piazza Matteotti per il comizio a Modena commentando i lanci di sassi di poco fa a poche centinaia di metri.

Intanto il ministro va all’attacco della sentenza del tribunale di Bologna che ha imposto al Comune di iscrivere all’anagrafe due richiedenti asilo che avevano fatto ricorso contro il diniego stabilito sulla base del cosiddetto ‘decreto Salvini’. “Sentenza vergognosa – dice il ministro – se qualche giudice vuole fare politica e cambiare le leggi per aiutare gli immigrati, lasci il Tribunale e si candidi con la sinistra. Ovviamente faremo ricorso contro questa sentenza, intantoinvito tutti i Sindaci a rispettare (come ovvio) la Legge“.

Fonti del Viminale sottolineano che sentenze di questo tipo non intaccano la legge: non sono definitive, riguardano singoli casi e per modificare la norma serve un pronunciamento della Corte Costituzionale.

Il dl Salvini, con la nuova normativa sui permessi di soggiorno per i migranti, ha “applicazione immediata”: una nozione che “è connaturata al principio di imperatività della legge”, che in caso contrario finirebbe “per applicarsi solo ai rapporti ‘nuovi'” e “mai a quelli ‘in corso’ al momento della decisione”. Questa nuova interpretazione della Cassazione riapre la questione della irretroattività della nuova norma sulla sicurezza e i migranti (in vigore il 5 ottobre e diventato legge), in contrasto con una precedente decisione della Corte.

E’ necessaria una pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione sulla irretroattività del decreto Salvini sulla sicurezza e i migranti: la nuova interpretazione della Suprema Corte, per la quale le disposizioni sui permessi di soggiorno hanno “applicazione immediata”, è in contrasto con una precedente pronuncia, secondo la quale invece il decreto è irretroattivo, e riapre la questione. Il collegio (con l’ordinanza interlocutoria n.11749) chiede al primo presidente che sia l’organo di vertice della giurisprudenza a dirimere la questione. Fonte (ANSA)