“Ho presentato una interrogazione al ministero della salute per avere conferme in merito alla possibilità da parte delle Regioni di chiedere una deroga che permetta la salvaguardia del punto nascita di Isernia” .
“La legge nazionale stabilisce in 500 parti annui la soglia minima per mantenere il così detto punto nascita. Ad Isernia questa soglia non si raggiunge per poco, ma esiste la concreta possibilità di chiedere una deroga, ovviamente in presenza ad esempio di particolari condizioni orogeografiche del territorio, le quali rendano difficoltoso e disagevole il raggiungimento del più vicino ospedale.
Queste condizioni in Provincia di Isernia sussistono tutte essendo il nostro un territorio per lo più montano (su 52 comuni ben 38 raggiungono un altitudine superiore ai 600 metri s.l.m.) ed avendo una rete viaria di collegamento fortemente esposta a fenomeni franosi e ad abbondanti nevicate.
Non c’è dubbio che la priorità sia quella di garantire standard di sicurezza eccellenti, ma il punto nascite di Isernia con adeguati e non esorbitanti investimenti ( circa 700.000 euro l’anno) può sicuramente continuare a vivere e garantire un servizio essenziale e nella massima sicurezza per tutti i cittadini della provincia di Isernia e gli utenti in generale. E’ un problema di volontà politica e non solo di carattere tecnico”.