Il Csm non blocca i trasferimenti dei due giudici a latere e si ricomincia tutto da capo con un nuovo collegio
Il Csm non bloccherà i trasferimenti dei due giudici a latere Iaselli e Ginesi, casca così come un castello di carte il processo sulla bancarotta Ittierre, si ricomincia tutto da capo e la prescrizione si fa sempre più vicina.
Si trattava, in assoluto, del processo più importante mai celebrato dal tribunale di Isernia. Doveva essere un esempio di come la giustizia potesse essere veloce ed efficiente anche nella cornice di un piccolo capoluogo di provincia. Così non è stato.
E a nulla sono valsi gli sforzi del presidente Enzo Di Giacomo di bloccare i trasferimenti fino alla fine del processo, moltiplicando il numero delle sedute. Niente da fare, l’organo di autogoverno dei giudici ha deciso di non accogliere le richieste di congelamento dei trasferimenti, dando via all’azzeramento di tutto quanto venuto fuori da un dibattimento in aula che andava avanti da quattro anni.
Infatti, com’era prevedibile, sia i difensori dei dieci imputati, sia la stessa procura, di fronte alla sostituzione di due giudici su tre, non hanno dato l’assenso a considerare come valide le risultanze processuali raccolte fino ad oggi.
Era una loro facoltà e l’hanno presa al volo, chiedendo di ripartire da capo con un nuovo collegio giudicante e con la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale.
Il nuovo collegio del processo Ittierre sarà presieduto dal giudice Nardelli, con a latere una giudice di prima nomina, appena arrivata a Isernia, e una Got. Si riparte da capo il 23 maggio, data in cui il presidente del collegio, Nardelli, fisserà il nuovo calendario delle udienze, prevedendone anche tre al mese, al fine di tentare di evitare il ‘rischio prescrizione’ che si fa sempre più incombente sul processo Ittierre.
Anche se c’è da dire che anche i dieci imputati per bancarotta, loro malgrado, continueranno a restare ancora invischiati in un processo infinito e rischioso, chissà per quanti anni ancora, con notevoli danni e conseguenze, non solo d’immagine o psicologici.
E tra l’altro sono imprenditori e professionisti molto in vista, considerati e conosciuti, sia a livello locale che nazionale, si tratta, infatti di: Tonino Perna ed altri nove: il commercialista Simone Feig e poi Maurizio Negro, Alessandro Finizio, Andrè Elvinger, Andrea Manghi, Sergio Lin, Carlo Nicolai, Paolo Giorgio Bassi e Fabio Orlandi.