di Tonino Atella
Aida Romagnuolo (Lega Molise) per il potenziamento delle forze dell’ordine in Molise, soprattutto nel Termolese e nel Venafrano
Una voce autorevole in ambito politico regionale circa la necessità di rafforzare difesa e prevenzione delle persone e delle proprietà private agli estremi occidentali ed orientali del Molise, ossia lungo la costa adriatica del Termolese e nell’area del Venafrano, con presenze più consistenti sia dei servizi che degli uomini delle Forze dell’Ordine rispetto all’attuale situazione di fatto.
La voce è quella di Aida Romagnuolo, capogruppo della Lega nel Consiglio Regionale del Molise, intervenuta nel dibattito in atto a livello nazionale in materia di potenziamento o declassamento dei servizi e delle figure militari sul territorio nazionale. In effetti è al vaglio il piano di riassetto delle Questure nella Penisola, piano che vede la nuova classificazione delle Questure, con retrocessioni e potenziamenti tramite aumento o riduzione di organici e servizi.
Le Questure cioè si accingono ad essere “rivisitate” ed il mondo politico molisano a ragione osserva quanto sta per avvenire in Molise in materia di tutela della popolazione, di prevenzione dei reati e di repressione di atti criminosi.
Sul tema, attualissimo ed assai scottante, è appunto intervenuta l’esponente molisana della Lega che, non condividendo il piano nazionale d’inserire la Questura di Campobasso tra quelle cosiddette “minori” con conseguente suo trasloco in quarta fascia data la sostanziale tranquillità del territori, ha sostenuto tutt’altro attesa l’esposizione del Molise ad infiltrazioni malavitose ai suoi due estremi territoriali, ossia ad est con Termoli e Comuni limitrofi, e ad ovest con l’area venafrana.
La rappresentante della Lega in Molise sostiene che per nessuna ragione va abbassata la guardia, ma occorre tenere alto il livello di attenzione, prevenzione e repressione in un territorio che quanto prima potrebbe esplodere.
Sul declassamento della Questura di Campobasso alla quarta fascia la Romagnuolo non si è detta affatto d’accordo con chi pensa che il territorio molisano sia un’area tranquilla, una cosiddetta isola felice. Zona costiera molisana ed area venafrana preoccupano l’esponente leghista, secondo la quale il presidio della Polizia di Termoli debba essere rafforzato con uomini e mezzi.
Sempre la Romagnuolo auspica che venga aperto al più presto un presidio di Polizia a Venafro per garantire al cittadino il massimo della sicurezza e tranquillità. Il mondo politico molisano prende quindi ufficialmente posizione circa l’opportunità della difesa e della prevenzione in ambito regionale, alla luce del momento delicato, sotto il profilo sociale, che si vive a Venafro in quanto territorio di confine con le aree dell’alto casertano e della bassa ciociaria.
Analoghe attenzioni, sempre a detta della Romagnuolo, vanno rivolte al contesto termolese, a sua volta esposto ad infiltrazioni pugliesi. Perciò nessun declassamento o arretramento dei servizi delle forze dell’ordine sul territorio della nostra regione. E’ quanto auspicato dai rappresentanti del popolo molisano.