Se andate su a Roccaravindola alta, frazione di Montaquila, vi immergerete in un verde meraviglioso dopo 3mila metri di strada che vi porta su una collinetta da cui potrete ammirare il suggestivo panorama della pianura venafrana, ossia dell’estremo Molise occidentale. E troverete su a Roccaravindola alta una tranquillità assoluta, un uomo che all’ingresso della frazione si diletta a lavorare il ferro, una donna intenta ad innaffiare fiori e piante fuori casa, e diversi extracomunitari che sono ospitati lì in collina e che rientrano a piedi. Ma non c’è solo questo a Roccaravindola alta, perché vi imbatterete anche in qualcosa d’incredibile che d’acchito vi lascerà senza parole e a dir poco meravigliati. Troverete infatti l’antichissima chiesetta di San Michele, pare risalente all’anno Mille o giù di lì, sbarrata ovviamente perché in buona parte cadente e caduta del tutto, e tenuta in piedi, puntellata da travi e cavi d’acciaio a josa per sorreggerla ! Un intreccio di ferro e tiranti che a chi non è del mestiere toglie fiato e parola, tanta è l’abbondanza di cavi, travi ect. installati lì da diversi decenni senza seguito alcuno ! Ed allora delle due, l’una : o l’intervento in questione così deve restare per decisione di esperti, tecnici e settori preposti, oppure … qualcuno ha dimenticato che la chiesetta di San Michele a Roccaravindola alta è sempre lì, tenuta in piedi da travi e cavi d’acciaio, in attesa della ripresa dei lavori per risanarla del tutto, recuperarla e finalmente riaprila al culto o anche a semplici visitatori. Dubbi e perplessità restano e sono inevitabili mancando qualsivoglia informazione in loco, anche una semplice e rituale tabella esplicativa. Anche perché a quanti non sono … “del mestiere” non piace affatto constatare che quanto resta di quell’antichissimo luogo di culto è esposto 24h24 agli agenti atmosferici, ossia a sole, vento, pioggia, grandine, caldo e freddo senza tutela e protezione alcuna !