Di Domenico Angelone

Ieri riunione di Giunta regionale forse preludio di un rimpasto? Nemmeno per idea. Toma prende tempo, illude tutti che possano esserci delle decisioni immediate, tergiversa e forse ci ripensa.

Non è ora di rimpasti, troppe pressioni dall’esterno, dai partiti nazionali che appoggiano i singoli assessori. Non essendoci al momento problemi con la tenuta della maggioranza, per quale motivo estromettere un Mazzuto, inimicarsi Jari Colla e Salvini, senza che la rappresentatività, in un eventuale subentro non possa essere affidata ad un rappresentante leghista?

In Consiglio, come abbiamo ampiamente riportato, non vi sono più leghisti, Romagnuolo e Calenda sono state espulse e anche se magari sono in corso trattative per un loro rientro nei ranghi del carroccio, oggi nulla è chiaro, nulla è definitivo. Conviene attendere, forse a settembre la sostituzione di metà mandato del Presidnete del Consiglio. Solo allora i tempi saranno maturi per rimpastare e dare un nuovo seguito all’azione amministrativa o forse no?

Anche le dichiarazioni del presidente non sono foriere di novità, si palesa interessato a che qualche consigliere che non vota in aula provvedimenti basilari, come il Piano Trasporti, faccia intendere che stia con la maggioranza. Questo pensiero sicuramente riferito alla Calenda che ha già ampiamente dimostrato la sua disponibilità ad essere parte integrante della maggioranza, ma non avendo avuto il tempo di comprendere e studiare il Piano Trasporti è stata costretta nel Consiglio di fine anno a votare contro lo stesso, portato da Niro in aula. Quindi su questo tema i chiarimenti ci sono stati.

Oggi per chi si aspettava decisioni importanti nulla di fatto, se ci ponessimo nei panni del presidente,potremmo pensare: per quale motivo decidere se la maggioranza tiene, nonostante sussulti  e posizioni momentanee negative?

Sarebbe peggio decidere in quanto si scontrerebbe anche con gli eletti in Fratelli d’Italia i quali ambiscono ad un assessorato, con F.I. contestato per l’ampia rappresentanza dei due assessori, Cavaliere e Di Baggio in Giunta. Toma questo lo sa e in attesa di assegnare magari la presidenza del Consiglio nel cambio settembrino a Pallante, per far quadrare i conti di una maggiore visibilità al partito di Giorgia Meloni,  blinda la Giunta, nel decidere di non decidere.

Oramai si è reso conto dagli incontri chiarificatori con i consiglieri negli ultimi giorni che può ancora fidarsi di loro e contare su una larga maggioranza in Consiglio. per affrontare l’appuntamento più spinoso, quello del Bilancio regionale che il Presidente vorrebbe portare in aula per l’approvazione il prossimo Febbraio.