di Pietro Tonti
Anche se il presidente Toma non si sbottona sul rimpasto di Giunta, parrebbe che ieri si siano delineati gli assetti fino alla fine della legislatura, senza attendere il giro di boa di novembre di metà mandato.
Da indiscrezioni trapelate, oltre al ben noto esonero di Marone in quota lega dalla Giunta, un documento firmato da 11 consiglieri, esclusa Aida Romagnuolo che non lo avrebbe sottoscritto in quanto, probabilmente si sarebbe aspettato un ruolo assessorile e invece il presidente le assegnerebbe la poltrona di Quintino Pallante quale sottosegretaria di presidenza che avrebbe rifiutato, mentre Pallante andrebbe a sostituire Marone quale quinto assessore.
Ma le novità non finirebbero qui. I Consiglieri Gianluca Cefaratti e Andrea Di Lucente potrebbero essere incaricati di due deleghe ciascuno a loro congeniali. Cefaratti Scuola e Sociale, mentre Di Lucente Attività Produttive e Internazionalizzazione delle Imprese. L’assessore Vincenzo Cotugno assegnatario di queste deleghe fino ad oggi, avrebbe quindi più tempo per continuare a dare un importante contributo allo sviluppo turistico regionale, al marketing territoriale e alla cultura, sgravato delle due deleghe, quello che è accaduto anche a Vincenzo Niro, a cui Toma ha fatto il favore di togliergli una delega quella più rognosa ai Trasporti per consentirgli di concentrarsi sulle altre deleghe fondamentali per il Molise come Lavori pubblici; Viabilità ed Infrastrutture; Sistema idrico integrato e Demanio regionale.
Sempre da indiscrezioni, parrebbe che Salvatore Micone continuerà ad essere il Presidente del Consiglio per gli accordi sottoscritti fino alla fine del mandato elettorale, ma resta da sciogliere il nodo Filomena Calenda che aveva richiesto a Toma una carica assessorile al sociale pur sottoscrivendo l’accordo.
Ed è per queste indecisioni e proteste che Toma nell’intervista su TVIMolise ha detto che entro fine settimana tutto può succedere. Esonerandosi dal diffondere nomi cognomi e deleghe del rimpasto oramai certo di giunta.