Di Galileo Casimiro
L’argomento politico del giorno è il probabile rimpasto di Giunta che il presidente Toma ha fatto intendere di voler ragionarci su nell’incontro con la stampa di fine anno. La questione della tenuta della maggioranza si gioca su un piano che dovrebbe essere lapalissiano. Mazzuto è l’unico assessore regionale in Italia che non è supportato da nessun consigliere in consiglio, un caso anomalo che viene dalla Lega nel Molise, il quale non ha precedenti e tante incongruenze.
Facciamo un po’ di dietrologia. La lega che vincola Toma a nominare assessore esterno Mazzuto, nonostante due consigliere Aida Romagnuolo e Filomena Calenda siano state elette con il partito di Salvini con i voti dei Molisani.
Poi messe alla porta dal movimento stesso per lesa maestà nei confronti di Mazzuto e Salvini, pur sapendo che la Lega non avrebbe avuto più alcuna rappresentanza in consiglio. Ed ancora il commissariamento di Mazzuto a distanza di alcuni mesi, quale coordinatore regionale leghista. Salvini lo scarica e nomina il deputato nordista Jari Colla coordinatore molisano.
Ieri la posizione decisa dell’Onorevole Colla contro la paventata estromissione da assessore in Giunta regionale di Mazzuto. Qualora entrasse Aida Romagnuolo – ammonisce il nuovo coordinatore – non vi sarebbe più una unità all’interno della maggioranza di centro destra in regione, in quanto La Romagnuolo è stata espulsa e non è della Lega. Ma di quale unità si può parlare?
Una riflessione che viene spontanea, se Mazzuto, non è valido come coordinatore del movimento di Salvini, per quale motivo dovrebbe esserlo per la giunta regionale. Da una parte lo scaricano come coordinatore, evidentemente qualcosa si è determinato per una tale decisione, addirittura per far giungere dalla Lombardia un coordinatore in Molise e Toma a questo punto, secondo Colla dovrebbe tenersi Mazzuto in giunta a rappresentare chi? Solo se stesso.
Il problema salviniano grave lo si è avuto a Campobasso con delle elezioni perse per forzature leghiste a vantaggio dei pentastellati che solo nel Molise ancora hanno voce in capitolo a livello amministrativo, mentre in tutta Italia arrancano e questo sempre per demeriti della Lega in Molise.
Oggi su Toma si vogliono scaricare responsabilità che lui non ha. Fateci comprendere politicamente cari vertici della Lega a che gioco volete giocare in Molise, con chiarezza, senza false ipocrisie e analizzando quello che abbiamo appena enunciato.
Per Toma certamente è difficile assumere una decisione, con Iorio vero nemico giurato e Calenda che fa il suo gioco, cosa potrebbe determinarsi? Romagnuolo in Giunta per rispettare anche le quote rosa, è l’unica che vive di luce propria, ma anche questa ipotesi non è del tutto scontata.