Decenni addietro si andava a piedi a scuola e sempre sulle gambe si tornava a casa ; oggi si va in “cinquantino”, parcheggiati a decine dinanzi agli Istituti Superiori
La società italiana negli ultimi cinquant’anni ? Trasformata in toto dalle fondamenta ! Una sorta di rivoluzione radicale che in molti casi risulta innovativa oltre misura. Quasi non si riesce a credere che sino a qualche decennio addietro si viveva in tutt’altro modo e con ben diverse mentalità e sistemi. Prendiamo un fenomeno dei nostri tempi, rapportandolo alle situazioni dei decenni appena trascorsi : “i cinquantini”, ossia le miniauto di 50 cc. per i giovanissimi che sono parcheggiate a decine fuori dagli Istituti Superiori e che poi dal tardi pomeriggio e sino a sera girano in lungo e in largo per l’abitato, una volta terminati i compiti a casa per l’indomani e per ritrovarsi con amici ed amiche. Restando a Venafro, ma il discorso può trasferirsi ovunque in Molise, di tali “cinquantini” multicolori, dalle fattezze più diverse e prodotti da tante case se ne trovano a decine e decine soprattutto lungo via Maiella, cioè dinanzi al “De Nicola” (alias liceo scientifico, ragioneria e geometri), e in numero più contenuto su al Carmine, all’ingresso dello storico liceo classico “Giordano”. Segno, come detto, dei tempi che cambiano. Una volta da studenti delle Superiori si andava a piedi al “Giordano” di via Del Carmine (unico Istituto Superiore venafrano dei decenni trascorsi) e sempre … sulle gambe si rientrava a casa, a prescindere da vento, pioggia, sole, neve o qualsivoglia altro fenomeno atmosferico ! Andata e ritorno con la locomozione dell’epoca – la cosiddetta … “T.S.”, che stava e sta per “ Tacco e Suola”, alludendo scherzosamente alle scarpe ai piedi- mentre oggi i nostri giovani si spostano in “cinquantino” che mamma, papà e nonni mettono loro a disposizione perché raggiungano comodamente la scuola e perché al termine delle lezioni rientrino altrettanto comodamente, senza stancarsi a camminare. Ed ecco per l’appunto i tantissimi “cinquantini” dinanzi agli Istituti Superiori di questo inizio di terzo millennio, segno inconfutabile dei profondi cambiamenti sociali in atto. Domanda conclusiva : preferibile la “T/S” dei tempi andati, o “i cinquantini” dei nostri giorni ?Al lettore la risposta ! Ad ogni modo ” W il progresso “, se positivo.
Tonino Atella