Grande soddisfazione per il riconoscimento del Distretto del Cibo rurale Sviluppo&Vita, che ha ricevuto il parere positivo del Servizio regionale competente.
Un iter al quale ho preso parte, con determinazione, convinta della bontà di quel percorso e della necessità del coinvolgimento degli agricoltori in un progetto che avrà un impatto importante sull’area della Piana di Venafro e sull’intero territorio regionale.
L’idea, nata quando ero a capo del Consorzio di Industriale di Isernia-Venafro, è stata costruita attraverso il confronto e con la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti e mi ha visto partecipe, in altra veste, quando sono diventata consigliere regionale.
Il risultato, raggiunto grazie alla legge regionale che disciplina i Distretti del Cibo, premia lo spirito imprenditoriale della governance della Nutfruit Italia e del suo management, incarnato da un imprenditore attento e vocato alla condivisione come lo è Claudio Papa e oggi, in continuità con quell’idea, dell’attuale presidente Pasquale Colitti e dell’intero Comitato direttivo.
L’ambito produttivo del Distretto del Cibo rurale Sviluppo&Vita è quello che coinvolge la filiera della frutta secca a guscio, quella orticola in pieno campo e in serra, la filiera olivicola e olearia, le produzioni biologiche e integrate attraverso il loro potenziamento etico e sostenibile e che contempla la costituzione del brand “Prodotto Molise”, lo sviluppo della Nutraceutica e del turismo enogastronomico.
È di tutta evidenza la strategia di integrazione delle filiere coinvolte con le attività economiche, con gli imprenditori agricoli. Sono chiare le relazioni tra imprese, gli accordi tra quelle operanti nelle diverse fasi della filiera e quindi in quelle della produzione, trasformazione, commercializzazione e distribuzione.
La dimensione territoriale coinvolgerà l’intera regione: sono 24 le aziende aderenti al Distretto di cui 23 della provincia di Isernia. Ben 21 sono le imprese che esercitano l’attività agricola. Aziende che hanno una stabile organizzazione in regione, che si trovano in regola con le normative vigenti, che hanno scelto di unirsi per essere più forti e competitive, innovative e strategiche ma nel rispetto del territorio e dell’ambiente.
Adesso, una volta compiute tutte le procedure necessarie, quel progetto così ambizioso ma altrettanto concreto che coinvolge il tessuto economico legato alla nostra agricoltura, è pronto per “mettere radici”. E non posso che esserne orgogliosa.
Stefania Passarelli
“Il Molise che vogliamo”
vicepresidente del Consiglio regionale del Molise