«Con i colleghi delle altre regioni meridionali abbiamo condiviso l’imprescindibilità del finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni nelle regioni con minore capacità fiscale. Ciò al fine di assicurare un corretto funzionamento del sistema di redistribuzione interregionale delle risorse ed evitare un decentramento che vada ulteriormente ad accentuare il divario tra Regioni. In caso contrario, ci troveremmo di fonte alla negazione non solo del principio di unitarietà e coesione sociale dello Stato, ma anche del concetto stesso di federalismo. Sono molto soddisfatto, perché il documento elaborato ha recepito quanto da me espresso in precedenti riunioni».
Così il presidente della Regione Molise, Donato Toma, sulle nuove sfide del regionalismo, tema affrontato nel corso di un incontro che ha avuto luogo ieri pomeriggio presso la sede romana della Regione Calabria e che ha visto la partecipazione di tutte le Regioni del Sud.
Al termine della riunione, Toma si è recato dalla ministra per gli Affari regionali e Autonomie, Erika Stefani.
«Con la ministra – prosegue Toma – ci siamo confrontati sul ruolo strategico che le Regioni hanno nel processo di definizione dei nuovi assetti istituzionali e, in particolare, sulle forme di autonomia differenziata da attuare sulla base dell’art.116, comma III della Costituzione. Ho rappresentato alla Stefani la necessità, per una piccola regione come il Molise, che vengano assicurate azioni improntate alla adeguatezza e alla sussidiarietà, in ossequio ai principi costituzionali di solidarietà economica e sociale, dignità e uguaglianza».
«Ho apprezzato molto – conclude il governatore – l’atteggiamento della ministra, la quale ha mostrato apertura e disponibilità rispetto alle questioni poste alla sua attenzione»