di Pietro Tonti

A che punto siamo con i progetti del Recovery Fund  nel Molise?

Il Presidente Toma afferma che sono in stesura 45 progetti per 3 miliardi di euro. Così affermato sembrerebbe che tutto possa venire finanziato, dalle circumlacuali alle strade interpoderali, al dissesto idrogeologico; parrebbe possibile finanche portare il mare a Capracotta, ma le cose stanno in modo diverso. A sottolineare il pericolo che nel Molise giungano pochi soldi e vengano respinti quasi tutti i progetti è il Segretario interregionale della CGIL Abruzzo Molise Franco Spina a cui abbiamo chiesto cosa sta avvenendo su questi fondi necessari per il rilancio di una regione alla canna del gas.

<<Se si presentano 45 progetti rischiamo di non averne nemmeno uno finanziato. Dalle riunioni con il nazionale – afferma Spina – al di là di quelli che sono i capisaldi nelle cinque linee dettate per il Recovery Found, Toma non pensi che possiamo scrivere l’ennesimo libro dei sogni anche questa volta. Se non si focalizza l’attenzione su due, massimo tre progetti rapidi, veloci e necessari a livello infrastrutturale, per la nostra regione immediatamente cantierabili; se si presentano ancora progetti da sviluppare, non esecutivi, non li finanziano proprio. La logica del Recovery – afferma Spina – è quella che devono essere spendibili i quattrini immediatamente e i progetti abbiano un minimo di senso. Fino ad oggi non vi è stato un tavolo di concertazione per un confronto, al fine di individuare strategicamente come intervenire con progetti reali e finanziabili. Dalle riunioni nazionali a cui ho partecipato – Continua il Segretario della CGIL – ci invitano alla celerità, mentre le altre regioni hanno già preparato progetti immediatamente esecutivi, noi ancora stiamo pensando a progetti per il 60/70% nella fase ideativa di elaborazione, o a quelli di 30/40 anni fa come la circumlacuale. Con questo modus operandi dei fondi europei raccoglieremo solo le briciole, gli spiccioli che comunque saranno costretti a regalarci, i quali non incideranno minimamente sul rilancio di questa regione. Oppure che facciamo – conclude Spina – ci presentiamo con i 136 sindaci che rivendicano per i loro comuni la fontana in piazza o la stradina interpoderale? Bisogna quindi andare preparati con pochi progetti e credibili, sostenuti da una rete territoriale che oggi manca. Non rischiamo di gestire il Recovery come è stata gestita la Gam e l’area di Crisi complessa, altrimenti per il Molise è la fine>>.