L’Unione europea propone un Recovery fund coraggioso per costruire l’Ue del futuro: gli investimenti strategici chiesti da Bruxelles. La Commissione europea ha presentato il suo piano di aiuti, il suo Recovery fund, il suo Next Generation Eu dedicato alle prossime generazioni, perché non paghino lo scotto di questa crisi economica legata all’emergenza coronavirus. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto sapere di essere soddisfatto della proposta di Bruxelles ma è consapevole di dover fare i conti con i Paesi frugali, che annunciano una lunga trattativa.

Il Recovery fund dell’Unione europea Se passasse senza modifiche, il progetto europeo prevede quindi l’introduzione di un nuovo strumento innovativo, un Recovery fund dal valore complessivo di 750 miliardi di euro divisi tra finanziamenti a fondo perduto e prestiti. Ma in ogni caso non si tratta di regali. La von der Leyen ha specificato che i soldi dovranno essere investiti in settori chiave per l’Europa del futuro.

Le ‘condizioni’ di Bruxelles In linea generale gli investimenti dovranno essere strategici. Da una parte bisogna fronteggiare la crisi attualmente in atto, dall’altra l’Europa non può permettersi di abbandonare la rivoluzione Green intrapresa solo pochi mesi fa. Il progetto deve andare avanti e sarà sostenuto in questa primissima fase da Bruxelles. Inoltre l’Europa vuole anche creare le condizioni perché i Paesi possano resistere e una nuova eventuale situazione emergenziale. Rivoluzione green ma non solo. L’Unione europea punta anche sulla rivoluzione digitale e guarda con particolare attenzione alle infrastrutture oltre che ai sistemi sanitari che sono stati investiti dall’emergenza coronavirus. Per quanto riguarda il mondo del lavoro l’Ue chiede investimenti per fronteggiare il problema della disoccupazione e quello delle aziende in difficoltà, ma punta forte anche sullo sviluppo agricolo e sul turismo. I punti chiave: gli investimenti per l’Europa del futuro Uno dei pilastri principali del piano – Recovery and resilience facility – ha una potenza di fuoco di 560 miliardi (250 di prestiti, 310 sono sovvenzioni) e servirà a sostenere i paesi più colpiti dal coronavirus. Questi paesi dovranno presentare un progetto, un piano di investimenti che dovrà includere anche spese per la rivoluzione Green oltre che investimenti per far fronte alle difficoltà economiche e sociali legate all’emergenza Covid. Ovviamente c’è anche un piano di aiuti destinato alle aziende sane, quelle virtuose, messe in crisi solo dall’emergenza coronavirus. È importante però il programma Eu4Health, studiato per sostenere le spese destinate a puntellare e migliorare i sistemi sanitari nazionali per non farsi trovare impreparati difronte a una nuova eventuale emergenza sanitaria.