di Alessia Tonti
Il sindaco di Venafro Alfredo Ricci eletto Presidente della provincia, un 52,49% su Felice Ianiro sindaco di Frosolone.
Potrebbe apparire un qualcosa di normale a prima vista, due candidati, tutti e due di centro – destra che si scontrano in una elezione, dove i cittadini sono estranei, emarginati nel voto, riservato solo ai consiglieri comunali e ai sindaci.
Ma questa giornata elettorale per assegnare la poltrona di vertice alla provincia pentra non è stata normale.
Si potrebbe aprire una crisi politica per questa elezione a sorpresa anche a livello regionale. Cosa è accaduto per determinare la vittoria di Ricci su Ianiro che dai pronostici era il favorito, voluto fortemente dall’assessore ai Lavori Pubblici della regione Molise Vincenzo Niro?
Parrebbe che i Forzisti Anna Elsa Tartaglione e l’assessore regionale alla Formazione Professionale Roberto Di Baggio, abbiano fatto quadrato a favore del sindaco di Venafro, a braccetto con il PD decretandone la vittoria.
Infatti, i voti di Isernia a favore di Ricci sono stati determinanti per raggiungere il risultato elettorale. Questa posizione palesemente contro l’assessore Vincenzo Niro potrebbe far degenerare i rapporti anche nella tenuta della Giunta e negli equilibri del centro – destra in Consiglio regionale.
Una deputata e un assessore forzista che spaccano il centro-destra, votano con il PD alle provinciali, per annientare politicamente l’avversario Niro che su Campobasso, pur perdendo le elezioni al ballottaggio con i pentastellati, è stato capace di catalizzare l’attenzione di ex Dem e candidarli con il suo movimento, i Popolari per l’Italia, riscuotendo al primo turno un ottimo risultato.
Un Niro che è forse cresciuto troppo, capace di catalizzare l’attenzione di una grande fetta dell’elettorato di centro – destra e mina le aspettative di Iorio di riconquista di quel potere detenuto da tanti anni, che forse vacilla per l’intraprendenza politica di Vincenzo Niro?
Elezioni regionali prima, dove la performance di Niro fu ottima in tutta la regione; poi le elezioni comunali nel capoluogo di regione che sarà andata strettissima sia a Michele Iorio che a Tartaglione e Di Baggio. Oggi che Niro aveva puntato su Ianiro alla guida della provincia Pentra, sarà giunto il giorno di una vendetta diretta, un’alleanza con il PD pur di ottenere il risultato, quello di arginare Vincenzo Niro e non offrigli su un piatto d’argento la possibilità di controllare l’ente di Via Berta.
Una giornata dove si sono scoperte le carte e a cui seguiranno, presumibilmente conseguenze eclatanti. Si tratta di un duro affronto che mina le sorti della continuità amministrativa dello stesso governo Toma (forzista) che dovrà affrontare la questione.
La spaccatura è evidente e non mancheranno le reazioni politiche già da domani.