“L’approvazione da parte del Governo Gentiloni come Legge nazionale, del Programma Operativo Sanitario 2016-2018 della Regione Molise, mette sicuramente al riparo la sua attuazione e quindi l’operato del Governatore Frattura, dai ricorsi al Tar tra quelli presentati e andati a segno e quelli che ancora sono in fase di presentazione, ma mette alla berlina il Consiglio regionale che è stato praticamente esautorato dalle scelte sulla sanità.
Una questione che, ormai, gestita in maniera insoddisfacente, ha contribuito a far sprofondare questa terra ai margini di quel progetto di rilancio che, invece, cinque anni fa, è stato sbandierato come la ragione per vincere su una gestione della sanità regionale, considerata fin troppo allegra. Non dimentichiamo che ben l’ottanta per cento del bilancio regionale è assorbito dal comparto sanitario, e perciò, chi ha contestato quell’allegra gestione, oggi, manco a dirlo, sullo stesso problema ha fatto di peggio.
Con l’aggravante che invece di guardare seriamente agli interessi generali dei cittadini, ci si è appiattiti su altri, molto più materiali, che riguardano i soliti noti, i quali, da queste scelte, sono quelli che ne hanno tratto e ne traggono i maggiori vantaggi. Tra il malcontento generale che non giustifica affatto questo comportamento, il Governo Gentiloni ha introdotto, con l’assenso del Presidente della Giunta regionale, questo emendamento che, di fatto, impedirà al Consiglio regionale del Molise di poter apportare qualunque modifica futura al Piano approvato dallo stesso Governatore.
Una scorciatoia vergognosa utilizzata per superare gli oggettivi problemi dei ricorsi, ma anche su ciò che potevano essere le richieste dei cittadini manifestate in diverse occasioni su un problema importante come la salute pubblica. Una procedura inappropriata, fatta per evitare il confronto in Consiglio regionale e sulle piazze molisane, su una questione vitale come la sanità che fa acqua da tutte le parti.
Un provvedimento definito di «carattere emergenziale, per tentare di agevolare la risoluzione della perdurante, grave situazione economico-finanziaria e sanitaria della Regione Molise», ma anche una presa di posizione che altro non è, se non la conseguenza di una forzatura del Commissario ad Acta, di fronte alle legittime rimostranze dei cittadini e alle ordinanze del Tar, per una revisione delle scelte fin qui fatte e che vedono gli ospedali pubblici con servizi limitati o addirittura chiusi.
Al di la di ciò che è stato questo atto, che personalmente deploro dal punto di vista sostanziale e procedurale da parte del Governo Gentiloni, va evidenziato, chiaramente, ciò che invece ha rappresentato per il Molise: il suo avallo da parte del Governatore Frattura. Il tutto determinando un ennesimo colpo di mano, capace di calpestare l’intero Consiglio regionale e quindi la volontà dei cittadini molisani di vedersi tutelare il proprio diritto alla salute.
Una scelta che, momentaneamente, lo vede padrone assoluto della sanità regionale, che come un Robin Hood al contrario, spoglia i cittadini per dare alla sanità privata i maggiori vantaggi”.