La Regione potrebbe davvero scomparire da qui ai prossimi quindici anni.

di Erika Angelone

“Il Molise non esiste”. È uno slogan molto in voga che pur avendo un senso ironico, ha comunque un fondo di verità. La crisi d’identità della nostra regione, è diventata una questione concreta e molto seria. Una sequenza di criticità, oggi più che mai, attanaglia e pervade la nostra piccola comunità. E’ sotto gli occhi di tutti. Questioni di natura sanitaria, sociale, economica e costituzionale si affacciano all’inizio del nuovo anno, come minacce che porteranno non solo alla privazione dello status di regione autonoma, ma anche allo smembramento dell’attuale omogeneità geografica. Quello che si prefigura sarà, probabilmente, un frazionamento dell’unità territoriale del Molise. Questo comporterebbe una vera e propria catastrofe, sotto tutti i punti di vista, da evitare ad ogni costo,  a cui solo una sinergia della politica nazionale e regionale potrebbe porre un freno.

E’ vero! le criticità sono tante e tutte di vitale importanza. Da sessant’anni a questa parte, ovvero dalla nascita del Molise, nessuno ricorda tante gravi problematiche da affrontare tutte insieme.  Si parte dalla crisi demografica (che tormenta tutto il meridione), passando poi ad una serie di  altre questioni quali: lo smantellamento del sistema sanitario pubblico, la crisi energetica, la carenza di lavoro, la mancanza di un sistema di viabilità interno e carente per la sicurezza degli automobilisti, la mancanza di sostegno per imprenditori e professionisti, le scarse risorse per il settore industriale, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, in questo preciso periodo storico, le cose per il Molise e per i molisani vanno davvero male. L’unica salvezza sembrerebbe quella di attuare nuove soluzioni per ridare una nuova linfa e nuovo slancio alla regione che rischia di scomparire. Le risposte dovranno inesorabilmente arrivare dalle elezioni per il nuovo Consiglio Regionale, che si terranno in tarda primavera, quindi tra pochi mesi. Spetterà alla nuova classe dirigente politica difendere con le unghie e con i denti la nostra indipendenza di regione autonoma e la nostra libertà conquistata nel 1963. La “molisanità” deve restare assolutamente in vita. E’ necessario lottare a sostegno dell’autonomia regionale, che va difesa giorno per giorno con intelligenza, garantendo il benessere reale di tutti i cittadini e non solo di una piccola cerchia di politici, funzionari o amici di amici. Non esiste altra chance per il Molise. Staremo a vedere.