C’è già un primo e, secondo molti, irrinunciabile impegno per il futuro consiglio comunale di Venafro che uscirà dall’urna del 10 giugno. Adeguare il perimetro urbano cittadino, evitando a tanti contribuenti esborsi inutili. A sottolinearlo sono molti iscritti negli elenchi contributivi del Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro, i quali da tempo stanno portando avanti una battaglia da loro definita di diritto.

Le dichiarazioni degli interessati : “Il Consorzio di Bonifica della Piana di Venafro -spiegano diversi contribuenti consortili- continua a chiedere ed incassare il nostro denaro, parlando di tributi dovuti a seguiti di servizi erogati. Discorso giustissimo che non fa una grinza, sempre che ci siano effettivamente servizi consortili sotto forma di acqua per irrigare i campi e tenuta di fossi, strade, canali di scolo ect. garantiti dal Consorzio ai consorziati che ne hanno bisogno e ne fruiscono. Se però, come accade per tanti  di noi, di siffatti servizi non ne fruiamo ricadendo da decenni le nostre proprietà in aree urbanizzate e come tali non più agricole, non vediamo perché pagare tributi che assolutamente non ci toccano. Il tributo, pensiamo, scaturisce da un servizio fruito. Se non c’è, come in effetti non c’è per tanti di noi, alcun servizio, non è affatto giusto chiederci denaro e quindi non è affatto giusto dover pagare. In parole povere, per fare un esempio banalissimo, il caffè al bar va pagato se il barista fornisce il caffè al cliente ; viceversa, se sul banco non compare alcuna tazzina di caffè, il cliente non deve alcunché !

Esattamente quanto, a nostro modo di vedere, deve accadere anche per il Consorzio di Bonifica di Venafro”. A parole il discorso fila ; perché allora il Consorzio continua annualmente ad incassare denaro da tutti i consorziati, pur non fornendo a tanti alcun servizio ? Il prosieguo delle tesi dei  consorziati : “Il tutto, nient’ affatto rispettoso dei nostri diritti e quindi dei nostri soldi, scaturirebbe da un regio decreto del primo ‘900 (!), in base al quale tutti i consorziati, a prescindere da dove ricadono le proprietà, saremmo dovuti ai tributi in ragione di servizi erogati dall’ente appunto ai primi del ‘900, quando la realtà urbanistica venafrana era ben diversa dall’attuale.

La Venafro di quei tempi era prevalentemente agricola, fruiva da nord a sud dei servizi consortili e in forza di ciò l’ente di via Colonia Giulia continua a chiedere a cent’anni e oltre di distanza tributi a 360°, non importa se ricadenti le proprietà in aree urbanizzate o agricole e non importa se i proprietari siano fruitori o meno dei servizi consortili. Si paga, e si paga tutti, in base appunto ad un datatissimo decreto del periodo regio !”. C’è una soluzione al problema, che appare di portata sociale interessando diverse centinaia di contribuenti ? “Certamente -ribattono i consorziati interessati- e spetta al Comune di Venafro metterla in atto, tutelando interessi e denaro dei privati cittadini. Occorre un atto deliberativo del Consiglio Comunale che modifichi il perimetro urbano della città in base alla situazione di fatto. Un documento cioè che dica dell’espansione urbanistica di Venafro, delle nuove aree urbanizzate in pianura e conseguentemente dell’indicazione a sud del Rava delle zone effettivamente agricole. Di tale atto deliberativo occorre poi dare comunicazione ufficiale al Consorzio di Bonifica perché si adegui alla nuova realtà. Solo allora tanti consorziati saranno sollevati dagli obblighi contributivi attuali”. E allora, quale la proposta ? “Ci rivolgiamo al futuro consiglio comunale di Venafro che uscirà dall’urna del 10 giugno -puntualizzano gl’interlocutori- perché con senso di alto civismo e di piena responsabilità sociale assuma gl’impegni e gli atti appena citati, evitando a tantissimi cittadini esborsi inutili, inopportuni e non dovuti. In presenza di specifico atto deliberativo comunale che apporti le modifiche al perimetro cittadino, e trasmessi gli atti all’ente di Bonifica, il Consorzio non potrà che prenderne atto ed adeguarsi. Solo allora, forse e finalmente, non ci si chiederanno più soldi impropriamente. Perciò la precisa istanza alla prossima amministrazione municipale venafrana : massimo e prioritario impegno a difesa della tasca del contribuente, sempre più esposto a balzelli di varia natura !”.