C’è integrazione tra venafrani e extracomunitari di colore che a decine e da mesi vivono a Venafro, ospiti di ville ed appartamenti in cui sono stati sistemati da società che gestiscono la loro permanenza ? Ad onor del vero non tanto, anzi nient’affatto, visto che le due comunità vivono sì a stretto contatto di gomito ma su strade parallele che non s’incontrano mai. Da qualche pomeriggio però, complice il bel tempo primaverile che induce ad uscire all’aperto, qualcosina prende a muoversi in tema di accenno d’integrazione ma in maniera spontanea e non già promossa dalle istituzioni. Capita infatti che sul rettangolo di basket situato all’interno dei giardini pubblici di Corso Lucenteforte si ritrovino casualmente a giocare – ma a pallone … -fanciulli di Venafro e giovani di colore. Si palleggia, ci si passa la palla, la si va a raccogliere se fuoriesce dal rettangolo cestistico, si accennano a tiri e parate, ci si diverte, si tenta di stringere amicizia e così si continua per ore fino a che lo consente la luce del sole. Quindi un rapido saluto conclusivo, con l’intesa di ritrovarsi all’indomani per riprendere a giocare e divertirsi. E tutti gli altri extracomunitari di colore che vivono da mesi a Venafro ? Qualcuno continua ad elemosinare dinanzi a farmacie e supermercati, altri vanno in giro a zonzo e così trascorrono le giornate, senza prospettive o certezze future. Non è proprio un gran vivere per tanti giovani di colore, non c’è che dire ! E i venafrani osservano, restando silenziosi a riflettere … !