Ieri presso la Prefettura di Isernia sono stati sottoscritti  due protocolli d’intesa per il coinvolgimento dei migranti in attività di utilità sociale.

Dopo la positiva esperienza che ha visto coinvolti dallo scorso anno i comuni della provincia sede di CAT e/o SPRAR (Agnone, Cantalupo nel Sannio, Frosolone, Pesche, Montaquila, Rocchetta a Volturno, Sant’Agapito e, più recentemente, San Pietro Avellana), hanno voluto aderire all’ iniziativa anche i comuni di Isernia e Castelpizzuto; il fine è quello di avviare percorsi volti a superare la condizione di passività dei migranti e favorirne l’integrazione nel tessuto socio-economico e culturale del nostro Paese.

L’obiettivo è anche quello di realizzare servizi utili per le comunità ospitanti, individuati dagli Enti locali (ad esempio, lavori di pulizia delle strade, sfalcio, manutenzione del verde) praticamente a “costo zero”, attenuando l’effetto negativo sull’opinione pubblica dei costi sostenuti per la gestione del fenomeno migratorio.

Questa “buona pratica” è stata recentemente riconosciuta dal punto di vista normativo attraverso una disposizione introdotta dal decreto legge n. 13 del 17 febbraio 2017 – oggetto di un’apposita direttiva del Ministro dell’Interno nonché di una circolare inviata dalla Prefettura a tutti i comuni della provincia – che assegna ai Prefetti il compito di adottare ogni iniziativa utile all’implementazione dell’impiego dei richiedenti asilo, su base volontaria, in attività di utilità sociale in favore delle collettività locali.

Ciò mediante la stipula di protocolli di intesa con le regioni, i comuni e le organizzazioni del terzo settore, anche attraverso la realizzazione di progetti da finanziare con risorse europee destinate al settore dell’immigrazione e dell’asilo, progetti che saranno esaminati con priorità, ai fini dell’assegnazione delle risorse, qualora riguardino comuni che già abbiano aderito alla rete SPRAR.

Si tratta, pertanto, di una forma di riconoscimento e concreto supporto che il Governo ha voluto prevedere per tutti quei Comuni che sono o saranno protagonisti attivi nella gestione del fenomeno migratorio accogliendo nel proprio territorio strutture CAT o SPRAR.