In tanti hanno abiurato la bellissima lingua italiana per tuffarsi mani e piedi in lingue ed espressioni straniere

Che peccato ! Povera lingua italiana! Bellissima -ad affermarlo sono gli stessi stranieri- ma sempre più abiurata e messa da parte da tanti, ed in occasioni via via crescenti sia scritte che parlate per tuffarsi mani e piedi in lingue ed espressioni straniere, con predilezione sfrenata per l’inglese ormai irrinunciabile per un sacco di gente, pensando di essere in tal modo moderni, attuali, al passo coi tempi ed alla moda, in parole povere di essere meglio e bene accetti dall’opinione pubblica. E poveretto anche lui … il buon Dante, che tanto fece e si prodigò perché venisse alla luce e si affermasse il nostro idioma italico in modo da distinguere e caratterizzare un intero popolo ed il territorio nazionale dopo secoli di sudditanza e sottomissione anche e soprattutto di natura culturale, e che oggi suo malgrado si vede scalzato e messo all’angolo da mode linguistiche che nulla hanno a che fare e che vedere con la nostra storia sociale, artistica e culturale. Qualche esempio dello scempio linguistico in atto, cui partecipa alla grande la stessa mamma Rai, la tv di Stato ! Giorni addietro in un noto talk show pomeridiano, di quelli solitamente assai seguiti dal gentil sesso, un ospite in studio si è beato a lungo di espressioni a suo dire altamente alla moda, pronunciando a ripetizione ( e senza stancarsi affatto …) “ cool “ e poi ancora “ cool “ ed all’infinito “ cool “, per dire di atteggiamenti e personaggi di tendenza ed al passo coi tempi, in una parola : moderni. Benedetto Iddio ! Ma perché “ cool “ una, due, dieci volte, quando abbiamo parole italiane bellissime e che rendono perfettamente pensiero ed idea, e soprattutto che sono comprensibili a tutti gli italiani dalle Alpi alla Sicilia, passando per Sardegna ed isole minori ? Come pure, perché slogan pubblicitari, annunci e manifesti tassativamente con termini ed espressioni in inglese per annunciare aperture di locali, eventi, inaugurazioni, vendite e quant’altro, con gente che resta impietrita e disorientata a leggere ed ascoltare senza capire un … bel niente ? Segno inequivocabile, non c’è da fare, di una identità nazionale sempre più smarrita e colpevolmente calpestata. Che peccato per il nostro italiano ! Messo all’angolo, in disparte, senza che venga fuori alcuna voce in sua difesa ! A proposito : e l’Accademia della Crusca, baluardo storico di eccellenza culturale del nostro idioma linguistico, cosa pensa di quanto in atto in danno della lingua nazionale ? Ci rifiutiamo di credere che anche l’Accademia si sia adeguata ai tempi, sino a diventare succube di siffatte mode e tendenze espressive d’inizio di terzo millennio ! Dal canto nostro comunque, giusto per rasserenare chi legge, continueremo a scrivere e ad esprimerci in italiano, con buona pace delle più avanzate -e spinte in avanti …- tendenze linguistiche che preferiamo lasciare ad altri, continuando a prediligere nel nostro modesto piccolo la lingua dei padri, o meglio del padre linguistico putativo per eccellenza, Dante Alighieri !

Tonino Atella