Postazione Polfer di Campobasso, cronaca di una chiusura annunciata in nome della “spending review”

 

di Christian Ciarlante

Fallisce miseramente il tentativo di scongiurare la chiusura della postazione Polfer di Campobasso.

La soppressione del presidio di Polizia ferroviaria non può costituire una sorpresa per nessuno, era tutto già scritto e, dopo Pasqua, la mannaia della “spending review” farà il suo corso. Ancora una volta, tutti gli appelli per evitare l’irreparabile, sono caduti nel vuoto. Il capoluogo di regione perde un presidio di legalità importante, a seguito del progetto di razionalizzazione dei presidi di Polizia riguardanti la riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, cosiddetta Legge Madia, voluto dal governo Renzi.

Resta l’amarezza per una decisione che rappresenta, nuovamente, una sconfitta per il nostro territorio regionale. Solo la stazione di Termoli conserverà un presidio Polfer, data l’importanza della linea ferroviaria adriatica. Il personale di polizia, operante su Campobasso, verrebbe ricollocato presso tutti gli uffici/reparti del capoluogo di regione o a Termoli.

Una soppressione dei presidi di Polizia che non riguarda solo il Molise, ma si ripercuote anche in altre regione d’Italia da Nord a Sud giustificata, secondo la Direzione centrale, da un “marginale traffico ferroviario, dall’assenza di criticità operative e dalla carenza di personale”. Appare quanto mai inutile ribadire l’enorme disagio e la grande perdita, non solo a livello di sicurezza, che il territorio si troverà ad affrontare nel momento in cui riprenderà il traffico ferroviario sulla tratta Campobasso-Roma.

Con lo sviluppo della nuova linea elettrica ferroviaria assisteremo ad un aumento del traffico e di passeggeri che richiederebbe standard di sicurezza più elevati. L’obiettivo della Polizia ferroviaria è quello di garantire la sicurezza di tutti coloro che, a vario titolo, frequentano le stazioni o utilizzano i treni. In assenza di controlli, la stazione rischia di diventare un luogo insicuro, rifugio di sbandati, spacciatori e malintenzionati.

Alla luce di questo ulteriore disservizio, sarà necessario intervenire rapidamente con contromisure necessarie per non compromettere quel po’ di buono che ancora resiste. Poiché la stazione di una città, costituisce il primo biglietto da visita per chi intende visitarla, è bene preservarla da un sicuro decadimento dovuto a scelte imposte dall’alto.