di Pietro Tonti
Romagnuolo non più leghista sottrae al movimento il motto salviniano e lancia la lista “Prima Isernia”. La Lega brancola nel buio alla ricerca di un altro slogan.
Lo abbiamo ampiamente scritto, affermato e recepito come verità effettuale a circa 7/8 mesi dalle elezioni cittadine a Isernia, il centro destra non fa fronte comune su un’unica figura che possa rappresentare, quale candidato sindaco tutti i partiti.
E’ divenuto oramai un lungo elenco, quello dei candidati, folgorati sulla via di Damasco, per rappresentare, quali papabili sindaci la città pentra.
Tutti più o meno consci che sarebbe più facile far passare un cammello nella cruna di un ago che trovare l’unità su un unico nome.
La Consigliera Regionale Aida Romagnuolo rimarca questa verità parlando di indecente e indecoroso spettacolo, che vede nella città Pentra una sorta di pollaio.
Per le candidature, tra tanti pollastri che sgomitano non si riesce a trovare la quadra, troppa litigiosità nel centro destra e personalismi che prendono il sopravvento sugli interessi collettivi.
Approfittando del bailamme generale, Romagnuolo lancia la sua idea, la lista “Prima Isernia” tesa a ridare voce ai cittadini e per riconsegnare -afferma – la città al Popolo di Sernia».
Ma tra il serio e il faceto facciamo un paio di considerazioni. Il motto non era di Salvini “Prima gli italiani”? La Romagnuolo non è più nella Lega, ma gli è rimasto l’imprinting leghista, dovrà scontrarsi con i Salviniani ad Isernia a cui ha sottratto lo slogan, lasciando presumibilmente il candidato leghista a rimuginare su quale potrebbe essere l’alternativa a “Prima Isernia”. Forse “Prima Noi e Poi Gli Altri” a questo punto?
Romagnuolo cancella poi in un sol colpo, la mascolinità amministrativa al vertice di palazzo San Francesco e afferma: “deve andarci una donna, il prossimo sindaco che sappia davvero parlare con i cittadini”.
Siamo certi – per togliere ogni dubbio ai maschilisti malpensanti – la Consigliera Romagnuolo non intendeva una candidata sindaca “comare” che ogni giorno debba scendere in piazza a parlare di salsa di pomodoro e di infedeltà coniugale.
Sicuramente Romagnuolo ha mutuato quest’idea dalla scienza, da una proteina, la FoxP2 (detta anche “proteina del linguaggio”), la quale è presente in misura maggiore nel cervello femminile. Lo rivela uno studio dell’Università del Maryland. Nelle bambine la proteina è maggiore del 30% rispetto ai maschietti, e spiegherebbe perché di solito le femmine imparino a parlare prima dei maschi e perché poi usino un frasario più ampio.
Avete compreso il motivo di questa scelta al femminile? L’Attuale sindaco D’apollonio non possiede questa proteina e quindi tant’è.
il prossimo sindaco a prescindere se sarà maschietto o femminuccia, l’importante che sappia amministrare. Solo una cosa è certa: si è dato il via alle danze elettorali e siamo solo all’inizio.