di Pietro Tonti

La lega cerca identità nel Molise, in vista degli appuntamenti a media e lunga scadenza elettorali. Qualcosa non ha funzionato nella gestione del movimento di Salvini in questa regione.

Un partito determinante per la vittoria di Toma alle elezioni regionali, si è sfaldato con la nota vicenda “mazzutiana” di escludere le due elette Romagnuolo e Calenda da un ruolo assessorile per elargirlo al segretario del partito Luigi Mazzuto.

L’espulsione conseguente delle elette dal movimento per essersi opposte a questa decisione perentoria e verticistica, ha continuato ad indebolire i salviniani, oltre all’imposizione di un assessore esterno in Giunta regionale con Michele Marone, poi ritirato da Toma, per non far collassare la sua maggioranza.

Nel primo Governo Conte, pareva che nel Molise fosse iniziata una corsa a voler approdare nella Lega da parte di diversi consiglieri regionali, poi il dietro front nella caduta del Governo da parte di Salvini, tutti sono rientrati nei ranghi ed è iniziata la corsa in regione per confluire in Fratelli D’Italia, partito in crescita costante per il carisma della sua leader Giorgia Meloni.

Il Carroccio ad oggi, escludendo rappresentanti locali nei comuni, non ha rappresentanza regionale, quindi è fuori dai giochi. I salviniani sono stremati o silenti come Luigi Petroni, candidato alle passate europee.

Ai circoli mancano sedi e si procrastina il futuro puntando su personaggi che di fatto non hanno quei voti necessari per fare la differenza e vincere eventuali elezioni. Il Deputato Jari Colla sostituto di Mazzuto alla guida del movimento, cerca di fare del suo meglio nel rilanciare il Carroccio, ma da lombardo, non essendo radicato nel territorio, non riesce a catalizzare quelle adesioni fondamentali di portatori di consensi che confluiscono invece in Fratelli D’Italia, rimandando alle calende greche politiche la riorganizzazione efficace del partito.

Con Mazzuto – il quale era stato in grado  di creare un partito dal niente – escluso totalmente dalla gestione, non vi è stato quell’auspicato passo in avanti. Certamente le colpe non sono dell’On. Colla, ma  di una politica nazionale che vede Salvini in attesa di tempi migliori.

Tempi migliori che potrebbero essere dettati dopo le elezioni del Presidente della Repubblica da Forza Italia. Berlusconi  potrebbe regalare il partito a Salvini, rafforzando il centro destra e aprendo degli spiragli di rilancio della Lega con noti personaggi molisani da consensi consolidati che potrebbero fare la differenza, bilanciando l’egemonica rappresentanza di Fratelli D’Italia anche nella nostra regione.

I tempi non sono quindi maturi per invertire tendenze. La Lega si limita a reggere in Molise quello che ha ottenuto con sacrifici da Mazzuto che pure di errori ne ha commessi, se oggi è fuori dai giochi, ma non vi sono state novità che possano incidere in maniera determinante anche sulle prossime elezioni comunali di Isernia, per poter pretendere un proprio candidato, docet la sconfitta alle elezioni comunali di Campobasso a favore dei pentastellati. Insomma, in questa terra, nonostante le buone intenzioni:  la Lega ancora non lega.