Discontinuità è la parola d’ordine di questi giorni, è quello che leggiamo sulla stampa locale, sui social, evocata in queste calde serate estive in occasione di sagre, dibattiti ed eventi talvolta pseudo-culturali, ma sovente sulla bocca di improvvisati Floris e Mentana ansiosi di dire la propria, di dare la ricetta per il risanamento del malato Molise della cui sofferenza siamo tutti certi, oggi spettatori inermi ma in attesa -ed è l’augurio- di far conoscere il proprio pensiero e di far sentire il proprio peso nella prossima tornata elettorale.
Una riflessione però necessita: tra quelli che strillano a gran voce c’è anche chi, 17 anni or sono, l’ha pretesa ed ottenuta a discapito di colui che allora -anche superando ribaltoni (singolare invenzione della politica nostrana)- consegnò alla compagine di centro sinistra ed al corpo elettorale un Molise sano ed in crescita: prova ne fu la vittoria di quel centrosinistra di li a poco non vittima di disfatta ma colpevole di resa.
Oltre ai veterani della politica, attiva e chiacchierata, oggi invocano discontinuità anche i nuovi beneficiati dalla politica, attiva e di sottobosco, gli stessi che hanno determinato lo sfacelo politico di Isernia, ultimo e penultimo; sarà necessario prestare la massima attenzione per intuire in tempo utile i reconditi disegni nascosti dietro la sbandierata discontinuità; di danni ne abbiamo subito e ne stiamo subendo già troppi; questi ultimi beneficiati ed i precedenti non possono essere legittimati a delegittimare Frattura dopo che lo hanno proposto, né tantomeno sono legittimati ad indicare la via da seguire: hanno già dato indicazioni errate.
Altrettanto certo è che l’attuale Giunta Regionale appare come una linea di costa che si dissolve all’orizzonte, tra le nebbie provocate dai servizi delle Iene, oscurata dalle incombenti ombre di sentenze in arrivo, sempre più irraggiungibile come le declamate prossime, imminenti, certe misure di sostegno di ogni tipo e natura e tra esse quelle i cui benefici reali i nostri giovani mai toccheranno con mano, come è stato per le misure a garanzia dei giovani di anni addietro.
Del resto a fine legislatura ci accorgeremo che, pur lamentando l’esiguità dei soli quattro assessori previsti per legge, tre quarti di legislatura saranno trascorsi con una Giunta a tre… ma con un triunvirato tecnico -Presidente Frattura compreso assessori esclusi- ad occuparsi di ogni faccenda della regione, dei suoi enti delle sue emanazioni sovrapponendosi talvolta agli assessorati competenti e trascurando con essi questioni meritevoli di attenzione; ma tanto è, la giornata e di sole 24 ore per tutti, anche per loro.
Primarie è l’altra parola ricorrente, ma quali? quelle del PD? quelle di coalizione? entrambe? Già a fine giugno abbiamo avuto modo sostenere la opportunità di primarie di coalizione, ma per la sua definizione è necessario attendere sviluppi di politica nazionale; nel frattempo bene farebbe il PD a decidersi sul dopo Frattura, e qui ritorna la discontinuità ma questa volta come fatto interno al PD.
Di contro i tempi incominciano ad essere stretti, il PD ha manifestato l’intenzione di porre a giudizio l’operato della giunta e del Presidente Frattura ,… ma quando e al giudizio di chi? degli iscritti al PD? del centro sinistra? e se sì quale? chiamando anche Rialzati Molise ma dandogli il tempo di consultarsi con Forza Italia? sentendo il parere di Di Pietro (padre o figlio?) e poi quello di Nagni o viceversa?
Più lucidità per selezionare idee vincenti, una caratteristica non facile da reperire, perché nel panorama delle opportunità e disponibilità offerte o da offrire, a vario titolo e per disparati fini, l’uomo tende a soffermarsi su ciò che già conosce trascurando a volte di analizzare e valutare i motivi dei mancati risultati attesi dalle precedenti edizioni.
Sviluppare autocritica frequentando le persone giuste, che spesso sono quelle che offrono punti di osservazione diversi dai propri; circondarsi di persone outside of the box , lontane dalla propria cerchia; cercare persone fidate e franche, che indichino soprattutto i difetti delle proprie intuizioni, senza alcuna pietà.
Almeno queste indispensabili doti dovrebbe possedere una persona esperta, a conoscenza dei fatti e dei luoghi, disponibile ed avvezza all’ascolto, un super partes almeno per le anime del PD e dei suoi fuoriusciti se possibile, un garante certo per le altri componenti dell’auspicabile unica coalizione di centro sinistra necessaria ed indispensabile per confrontarsi con i 5 stelle e con un ringalluzzito centro destra.
Garante: ecco la parola che poco o niente si sente o si legge, in alcuna delle sue declinazioni, eppure è quello che è mancato, che manca nel dibattito attuale, che non deve mancare nella difficile ed ardua composizione dell’unico centro sinistra regionale.
Gli imprenditori facciano gli imprenditori per il nostro bene e per quello loro e delle loro aziende, i professori facciano i professori se davvero tengono al bene delle nuove generazioni è per questo motivo che abbiamo sostenuto la loro costosa formazione, i magistrati facciano i magistrati per il bene della giustizia che ha necessità della loro esperienza peraltro non sempre e facilmente traslabile in questioni di amministrazione/politica.
Luigi D’Orsi – Segretario Regionale Centro Democratico
Felice Di Donato – Componente della Direzione Nazionale di Centro Democratico