Il problema covid parrebbe aver anestetizzato tutte le altre emergenze rilevanti che interessano il nostro territorio e nello specifico la piana di Venafro.
Non possiamo ignorare il problema inquinamento che nel corso degli anni, probabilmente ha prodotto più disastri della stessa pandemia. Per tenere alta la guardia su questa sempre attuale problematica che attanaglia l’intera area del Volturno, ricordiamo che lo studio epidemiologico commissionato dall’’Associazione “Mamme per la Salute e l’ambiente”
Dalla riunione, la prima con esponenti del CNR avutasi nel novembre scorso dopo l’avvio dello studio, è emerso con chiarezza che: Tale Lo studio non darà risposte a tutte le criticità ambientali del territorio ma solo ad una parte di esse. Ad oggi nella Valle del Volturno, dove sono stati autorizzati impianti industriali classificati insalubri di prima classe, nessuna seria e completa analisi sugli effetti dell’esercizio di tali impianti avrebbero avuto sui residenti è stata mai fatta.
Per oltre venti anni i cittadini della Valle sono stati sottoposti a un impatto ambientale senza adeguate verifiche sugli effetti e senza la raccolta degli stessi in un database.
IL PRINCIPIO DI PREVENZIONE PRIMARIA E’ STATO COMPLETAMENTE DISATTESO.
L’assenza di strumentazioni pubbliche di tipo meteorologiche rappresentative di tutta l’area per la rilevazione dei venti e di conseguenza la mancanza di dati meteo attendibili che si aggiunge alla totale mancanza di studi pregressi, oltre alle difficoltà inerenti le problematiche sulla privacy dei dati sanitari e le problematiche dovute al covid 19, porteranno ad un ritardo nella consegna definitiva dello studio che doveva avvenire entro questo mese di gennaio 2022, ma avverrà nel mese di giugno di quest’anno.
E’ stato evidenziato come solo dal 2015, anno in cui l’inceneritore e il cementifico sono stai sottoposti ad AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE, si hanno dati certi sulle emissioni, prima di allora tutto molto nebuloso.
Purtroppo nonostante il notevole impegno che stanno profondendo nell’indagare i tecnici del CNR sul nostro territorio, non si potranno dare risposte sul Problema diossina; e quello dell’eccesso di polveri sottili PM 10 e PM 2,5;
A distanza di oltre nove anni, dalle evidenze rese note nell’estate del 2012, sulla presenza di diossina nella catena alimentare i residenti delle Valle, ancora attendono risposte concrete alle varie richieste ufficiali inviate agli organi preposti. Sembra che l’evidenza di presenza di diossina sia una criticità mai esistita cosa purtroppo non rispondente a verità. A questa seria problematica, si aggiunge l’impatto per i residenti esposti ad un eccesso di polveri sottili a livelli elevatissimi.
Si spera che dopo queste evidenze, l’amministrazione comunale di Venafro e le istituzioni preposte siano disposte a un impegno serio anche per le altre problematiche che purtroppo lo studio epidemiologico non comprenderà. (Fonte: Sito Mamme per la Salute ONLUS)