Dopo le diffide nei confronti del Centro per l’impiego e l’Ispettorato del Lavoro di Isernia, da parte dell’avvocato Oreste Scurti, in rappresentanza di 39 lavoratori della Oti, e dall’avvocato Lucia Mascitto (per contro dei numerosissimi ex dipendenti Ittierre, in concordato preventivo da lei assistiti, aventi posizioni comuni a tutti e 650 gli ex dipendenti Ittierre), la Oti ha finalmente rettificato la propria precedente unilaterale variazione telematica ed il datore di lavoro è tornata a risultare essa stessa, anziché l’Ittierre.

Tuttavia, come riferisce l’avvocato Oreste Scurti, la Oti non ha poi proceduto al doveroso licenziamento dei propri 39 lavoratori e per questo motivo gli avvocati Scurti e Mascitto hanno proceduto ad inviare ulteriori diffide, questa volta direttamente nei confronti della Oti, finalizzate ad ottenere il pronto e doveroso licenziamento dei 39 lavoratori. Senza detto licenziamento, difatti, i lavoratori della Oti e della Ittierre rischiano di subire un danno grave ed irreparabile, in quanto i 39 dipendenti della Oti rischiano di perdere la Naspi e la possibilità di nuove assunzioni, mentre i restanti 650 dipendenti della Ittierre potrebbero vedere decurtato il restante rimborso delle loro spettanze arretrate. Pertanto, ove la Oti non dovesse procedere all’immediato licenziamento, Scurti e Mascitto procederanno a ricorrere in ogni sede, sia civile che penale, al fine di tutelare le legittime e sacrosante ragioni dei lavoratori