Non perché sia appena accaduta la terribile tragedia con morti e feriti tra i viaggiatori pendolari su rotaia nel nord Italia, ma i pendolari venafrani che per studio e lavoro viaggiano ogni giorno in treno sul tratto Venafro/Isernia e viceversa intendono far sentire la loro voce in materia di sicurezza del trasporto su rotaia in Molise, in particolare dal capoluogo pentro a Venafro e viceversa, nonché sull’efficienza della stessa stazione ferroviaria cittadina. “Da tempo andiamo asserendo di un servizio nient’affatto all’altezza dei nostri diritti quali viaggiatori con regolare biglietto o abbonamento in tasca -affermano contrariatissimi i pendolari venafrani- e visto quanto accade sulla rete ferroviaria nazionale con incidenti, morti e feriti da sud a nord della Penisola, nonostante i numeri diffusi dalle Ferrovie dello Stato per rassicurare l’opinione pubblica nazionale circa l’affidabilità del servizio, è bene far sentire la nostra voce di assoluta protesta allo scopo di prevenire e scongiurare sciagure simili anche sul nostro territorio regionale”. Il prosieguo del pensiero dei pendolari venafrani : “ E’ indubbio che il trasporto su rotaia in Molise non è affatto al passo coi tempi e con le accresciute esigenze di tanti che per studio, lavoro o altro salgono in treno da Venafro ad Isernia e viceversa. Si viaggia in prevalenza su carrozze datatissime e non certo su mezzi moderni ed efficienti, la puntualità degli orari di arrivo e partenza dei convogli è cosa rara, ma soprattutto sono determinati punti della linea ferroviaria di questo territorio che preoccupano molto. Segnaliamo innanzitutto l’innesto da Isernia sul Ponte S. Spirito o l’uscita dallo stesso Ponte se si arriva da Venafro. C’è una pendenza notevolissima delle rotaie e quindi delle carrozze, le quali s’inclinano di lato un sacco, a nostro parere troppo, anche se non siamo in grado di tradurre il discorso in cifre. E’ vero, nel tratto i convogli viaggiano ad andatura bassissima, ma è fuor di dubbio che trattasi di una inclinazione enorme, secondo noi eccessiva, tanto da costringerci ad aggrapparci a qualcosa o a reggerci con forza sui sedili per non finire sbalzati di lato ! E’ tutto nella norma, dato il territorio ? Sarà, ma ogni giorno tiriamo il fiato … quando il treno è sul ponte in questione ! La manutenzione della linea ? Se, come e quando avviene, farebbe tanto piacere conoscerne i dettagli, mancando informazioni ufficiali al riguardo”. La chiusura del discorso, soffermandosi sullo stato della stazione ferroviaria di Venafro. “E’ stato tutto chiuso e soppresso -testimoniano i viaggiatori in questione- sostituendo lavoratori e servizi con altoparlanti azionati in automatico da altre sedi, con manifesti e pannelli video per arrivi e partenze, e con macchinette sforna/biglietti. Di personale, per una esigenza qualsiasi, nemmeno l’ombra ! Di posti di lavoro, cioè, non se ne sono persi pochi con l’automazione e la cosa è già gravissima in se, ma il guaio di non poco conto è che sono stati soppressi e chiusi sia il fontanino dell’acqua che i wc, con problemi e conseguenze facilmente immaginabili per quanti sono in stazione in attesa di salire in carrozza e per gli stessi viaggiatori in transito. Si sarebbe potuto condividere tale autentica mannaia sui servizi ferroviari preesistenti a Venafro se si fosse trattato di stazione di un paesino dell’interno, ma stiamo parlando del quarto centro del Molise dopo Campobasso, Termoli ed Isernia con centinaia di viaggiatori ogni giorno in attesa o in transito, per cui non riusciamo affatto a capire quanto avvenuto”. Una disamina cruda e dura, questa dei pendolari venafrani su rotaia, che è l’esatta fotografia di una situazione a dir poco deficitaria, a tutto danno degli stessi viaggiatori. “Chiediamo interventi di responsabilità quanto mai tempestivi -concludono i pendolari su rotaia- affinché nel Venafrano si possa viaggiare in treno in tutta sicurezza e tranquillità, affiancati dai servizi essenziali”.

Tonino Atella