In primis tutta la nostra solidarietà umana per quel che può contare verso i familiari del secondo giovane operaio che muore nel Molise sul lavoro: questa volta è toccato al 21enne di Cercemaggiore Cristian Fontana che il 27 agosto scorso ha perso la vita in un cantiere tra Pietracupa e Torella del Sannio, un cantiere ENEL in subappalto.
Secondo le prime notizie ipotetiche circolate si è trattato di una carrucola precipitata dall’alto che ha stroncato sul colpo la giovane vita dell’operaio.
Come per il caso della Sata di Pozzilli sappiamo che, anche in questo caso, non è colpa dell’operaio ma è sempre colpa di un sistema che non tutela i lavoratori, sin quando continuerà a prevalere l’idea che la sicurezza sul lavoro è un costo da contenere in nome del profitto aziendale.
Questo misfatto tragico, l’ennesimo, è accaduto secondo le notizie in un cantiere dell’ENEL in subappalto e sappiamo come la pratica della esternalizzazione e dei subappalti, tanto più vergognosa quando fatta da colossi come l’Enel che gestiscono servizi pubblici essenziali, è quella che porta ad un livello sempre più basso delle tutele dei lavoratori.
Se è vero che una carrucola si è sganciata ed ha stroncato la vita di un operaio non si può continuare a gridare alla fatalità e alla sfortuna, ma occorre lottare perché i lavoratori assumano un potere di veto sul luogo di lavoro circa il rispetto delle norme di sicurezza, perché vengano eliminati appalti e subappalti con l’assunzione diretta dei servizi e delle opere pubbliche sotto il controllo delle maestranze, nel mentre vanno assunte alla proprietà pubblica senza indennizzo tutte le aziende che violano le norme di sicurezza e che causano incidenti sul lavoro.
E’ questa la prospettiva su cui continueremo a mobilitarci nella nostra regione con il Coordinamento Molisano della sinistre di opposizione di cui siamo parte unitamente al PCI, al PMLI e l’associazione “La Città Futura”.