Come già dedotto nella diffida/piattaforma presentata al Comune e al Prefetto di Isernia, unitamente al segretario della Fiadel ed all’Associazione Antimafia A. Caponnetto, v’è, tra le tante eccezioni poste, che il Sindaco non ha emesso l’ordinanza che fissa la tariffa, per cui la concessionaria non ha alcun titolo per pretendere il pagamento da chi parcheggia negli “stalli blu”  e, conseguentemente, nessuna “multa” può essere comminata.

L’art.7 comma 1 lettera f) del Codice della strada, infatti, prevede che la tariffa può essere imposta solo se prescritta con Ordinanza del Sindaco.    

Il bello è che il Sindaco non può più emetterla neanche per il futuro, poiché manca a monte la delibera di indirizzo del consiglio: la delibera n.14/2018, infatti, limita l’efficacia temporale della tariffa al solo all’anno 2018 !

Nè tale delibera può rientrare  nella proroga ope legis  prevista dal comma 169 L.296/2007 poiché tale norma riguarda  solo i tributi, non anche la tariffa in questione che, come confermato dalla giurisprudenza comune, ha natura di corrispettivo privatistico peraltro contrattualizzato in concessione; in ogni caso la tariffa dei parchimetri è oggetto della disciplina speciale di cui al citato art.7 che prevale su tutto e che tale proroga non prevede.

Eccepiamo dunque che Comune e concessionaria stanno agendo in totale spregio del citato art.7 a parte tutte le altre note ed innumerevoli eccezioni poste per l’annullamento di tutti gli atti, a partire dalla stessa delibera consiliare n.14/2018.

Per quanto sopra, chiediamo sin da ora che il Comune si attivi d’ufficio ad annullare le multe già comminate, che siano bloccati i parchimetri, e che la concessionaria restituisca i corrispettivi pagati dai cittadini che hanno conservato la ricevuta del ticket.

Notiziamo altresì che sul piano della tutela legale diretta, anche rispetto a questo  specifico punto, siamo in attesa delle pronunce degli organi competenti su due ricorsi da noi predisposti unitamente alle due associazioni suddette, uno al Giudice di Pace e l’altro al Prefetto: ed invero riteniamo che questi organi non possano non riconoscere l’evidente abuso di potere da noi eccepito, cioè la pretesa della tariffa in assenza dell’Ordinanza del Sindaco che la fissa. L’esito, appena a noi noto,  sarà illustrato comunque in una prossima conferenza stampa.

Insomma: basta questa sola “eccezione della tariffa zero” per comprendere che il Comune e la Concessionaria sono caduti in un vicolo cieco.

Sicché al Sindaco e alla Giunta di destra, al consiglio, non rimane che attivare immediatamente e senza indugi la procedura di annullamento degli atti in autotutela,con la conseguente abolizione totale degli stalli blu.

Mentre al capitalista concessionario non rimane che prendere atto di aver preso un affidamento a tariffa zero e perciò tornarsene a Spoleto, senza neanche poter vantare legalmente alcun risarcimento, poiché ben consapevole degli atti nel momento in cui ha accettato l’affidamento, come da noi meglio argomentato nella piattaforma predetta, giurisprudenza alla mano.

In tal modo dovranno e potranno porre fine a questo palese abuso di potere continuato, che rappresenta la traduzione giuridica di un’ assurda ed ennesima vessazione sociale inflitta alla popolazione residente e pendolare di Isernia, da parte della giunta di destra che governa la città al servizio del capitale privato ed in danno ai lavoratori.

 

Lì, 13/09/2019                                                                             PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI

– Nucleo di Isernia