Riceviamo e pubblichiamo:

Gli utenti potranno chiedere indennizzi al comune oltre a contestare le bollette idriche per prescrizione.

La nota diffusa dalla giunta sovranista del Comune di Isernia con la quale si smentisce la prescrizione biennale delle bollette idriche notificate nelle scorse settimane, già eccepita dal Pcl di Isernia a tutela delle fasce deboli, è totalmente infondata oltre che sconclusionata.

            Il Comune erra gravemente: non è vero la norma di riferimento che prevede la prescrizione biennale dal 1/1 2020 parte dopo l’emissione delle fatture, bensì esiste da ben prima e precisamente dal 2017 (art. 1 comma 4 legge 27 dicembre 2017, n. 205).

La delibera ARERA 547/2019 ne precisa solo l’attuazione confermando quanto da noi eccepito: le fatture idriche in scadenza  dal 1 gennaio 2020 in poi, se riferite a consumi di oltre due anni, sono prescritte !

In quanto alla scadenza di riferimento per applicare la prescrizione biennale, essa non è quella del “ruolo generale dell’ente al 30/11/2019” come assurdamente affermato dal Comune, bensì è quella stabilita caso per caso dalla specifica data di notifica della fattura individuale.

            Ad esempio, le bollette notificate a dicembre come fanno ad avere la scadenza  a novembre ? E’ dunque privo di senso quanto afferma il Comune.

E ancora: la rateizzazione non toglie all’obbligazione il suo carattere unitario e perciò ne sposta la scadenza all’ultima rata che ricade, appunto, a dopo il 1/1/2020, come da pacifica e comune giurisprudenza (per tutte Cass. 30 agosto 2011, Sez. III, n. 17798), per cui si applica la prescrizione biennale essendo l’ultima rata in scadenza 2020. Peraltro vi sono tante bollette in cui anche la rata anticipata unica cade nel 2020 !

Ma anche a prescindere da quanto sopra, il Comune nella sua pseudo risposta ha eluso il punto centrale: queste bollette biennali 2014/2015 e 2016/2017 con cui stanno inondando la popolazione, vanno tutte annullate poiché emesse in violazione della carta dei servizi (v. più in dettaglio precedente documento che qui si richiama).

In particolare si ribadisce: i consumi, sin dal 2014, andavano fatturati almeno per semestre (Art.2 comma 461 L.244/2007), e dal 2016 la norma (delibera ARERA 655/2015) obbliga anche alla fatturazione per quadrimestre o bimestre a secondo del consumo, con conseguenti minori addebiti per le fasce inferiori a quelle che risultano cumulando l’anno, e l’anticipata decorrenza della prescrizione.              Altro che fatture addirittura biennali !

Infine, la batosta finale per la giunta sovranista: per queste violazioni gli utenti potranno vantare indennizzi a credito e questo chiediamo per le fasce popolari !

In conclusione: se il Comune le volesse riemettere in modo conforme alla carta dei servizi, esse sarebbero comunque prescritte e, in ogni caso, comporterebbero comunque un indennizzo automatico a credito dell’utente di almeno 90 euro per bolletta tardiva (Tabella 6 delibera ARERA 655/2015), e le bollette 2014/2015/2016/2017 sono emesse tutte ma con un ritardo che va oltre il triplo dello standard di cui all’art.67 della citata delibera ARERA (45 gg. dall’ultimo giorno del periodo di riferimento).

Insomma la giunta sovranista si è di nuovo incartata da sola: non gli resta che annullare le bollette, conformarsi alla carta dei servizi violata ed in quanto agli eventuali danni erariali c’è chi è preposto a verificarli, nel mentre anche l’ARERA sarà chiamata ad intervenire contro le violazioni della carta dei servizi.

Ma di certo non potrà continuare a generare confusione tra la popolazione ed eludere le tutele eccepite da noi a tutela degli utenti più deboli, il che è tanto più grave quando si utilizzano comunicati “istituzionali”, fermo restando che la nostra contestazione è sul piano sociale, poiché sul piano giudiziario sarà l’autorità preposta a vagliare la fondatezza delle nostre posizioni sotto tal profilo.

 

17/01/2020                                                    PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – ISERNIA