E’ stata confermata la sanzione di 507 mila euro a carico del Comune di Isernia con Sentenza del T.A.R. n.186/2017, per violazioni finanziarie commesse nel 2010, uno dei tantissimi misfatti causati alla città di Isernia durante la decennale mala gestio della ex giunta di destra, che non a caso definimmo la peggiore che Isernia avesse mai avuto dal dopoguerra ad oggi.
Così altra macelleria sociale si abbatterà sulle classi popolari di Isernia, atteso l’ulteriore taglio di oltre mezzo miliardo di euro di entrate sul bilancio.
Precisiamo che siamo contro il patto di stabilità ed altre norme antisociali (patto a cui invece sono favorevoli i partiti di destra di cui era espressione quella giunta, unitamente a quelli di “centrosinistra”).
Ma il punto qui è ben altro: se questa sanzione fosse derivata da una ribellione alle ingiuste norme del governo centrale capitalista di qualunque colore, noi saremmo stati in prima fila a difendere la giunta.
Al contrario, nel nostro caso, le giunte come quella di destra che hanno disastrato la città sotto il profilo sociale, culturale, ambientale ed economico, altro non sono che il comitato esecutivo della borghesia sul piano locale, le cui politiche e violazioni di certo non hanno nulla a che fare con lo sviluppo della collettività e con l’interesse dei lavoratori e dei disoccupati, bensì con il profitto di pochi e con un sistema di potere il cui consenso passivo si regge sui metodi ben noti.
Sicché la nostra proposta rimane quella che facemmo all’epoca dei misfatti oggi ancor più ineludibile:
1)- questo mezzo miliardo di euro di sanzione non deve essere scaricato socialmente sulle classi lavoratrici e meno abbienti di Isernia, ma lo paghino i responsabili che hanno gestito il potere comunale tanto più che essi sono anche notoriamente facoltosi;
2)- si attivino perciò le azioni di responsabilità per recuperare tale danno alle casse del Comune ponendolo a carico dei responsabili (amministratori dell’epoca e loro “consulenti fiduciari” o nominati “dirigenti” senza concorso);
3)- Il mezzo miliardo di euro così recuperato al Comune di Isernia si destini alle politiche sociali e al contrasto della disoccupazione.
Con l’occasione ribadiamo anche la nostra proposta di revocare tutte le deliberazioni con cui la stessa giunta di destra si auto attribuì lauti “rimborsi” per asserite “spese legali” (altre decine di migliaia di euro), asseritamente sostenute per difendersi da inchieste giudiziarie afferenti alle loro contestate e opache gestioni, e che, nel caso di specie, non sono affatto dovuti, per le motivazioni sociali e giuridiche già più volte esposte, in quanto le condotte di costoro poste sotto inchiesta sono individuali e totalmente estranee all’interesse pubblico del Comune.
Che sia il Comune, piuttosto, a chiedere i suddetti risarcimenti verso i predetti responsabili esponenti della crassa borghesia locale, recuperando tutte queste risorse per destinarle alle esigenze sociali delle classi popolari di Isernia.