COMUNE DI ISERNIA E BOLLETTE PRIVATIZZATE: NUOVA ONDATA DI VESSAZIONI SOCIALI
LA CONTINUITA’ CON LE PRECEDENTI GIUNTE DI DESTRA
Abbiamo inoltrato i reclami avverso le ingiunzioni per canoni idrici e tassa rifiuti con cui si sta di nuovo inondando la città, riprendendo a piè pari i disastri sociali causati dalle precedenti giunte di destra. Ciò unitamente all’ATI (Associazione Tutela dalle Ingiustizie di Isernia) e alla locale sezione dell’ ’Associazione Antimafia “A. Caponnetto” . Si tratta in gran parte di procedimenti già contestati alla precedente giunta di destra ma che sono risuscitati a piè pari con la nuova giunta liberal-democratica.
Non si tratta del rifiuto indiscriminato di pagare i tributi locali ancorché frutto di politiche capitalistiche inique, ma di una tutela immediata verso le classi popolari isernine perché si paghi quanto meno senza ulteriori indebiti e violazioni di tutele, che vanno ad aggravare le difficoltà dei tanti.
Di seguito alcune delle eccezioni contenute nei nostri reclami (seguiti ai precedenti del 2019 rimasti senza riscontro sia dalla ex di giunta di destra sia da quella attuale).
Bollette acqua rincarate dalla GRIM dal 2022 e ingiunzioni della CRESET per le vecchie bollette già contestate alla giunta di destra per violazioni normative e della carta dei servizi: sono da annullare/ricalcolare in meno: infatti non contengono gli indennizzi automatici a credito degli utenti per le violazioni da essi contestate sin dal 2019, a parte i casi di prescrizione biennale; quelle della GRIM rincarate dal 2022, inoltre, moltiplicano erratamente la quota fissa dell’utenza idrica per il numero dei familiari.
TARSU 2013: ingiunzioni notificate nel 2023 chiedendo somme non dovute e, pure fossero dovute per assurdo, inesigibili per la decadenza ex art.1 comma 163 L.296/2006, peraltro con l’aggravio indebito dell’ex ECA abolito proprio dal 2013.
Addebiti illegittimi di “spese varie” da parte del concessionario e invalidità della notifica, violazioni del Codice Amm. Digitale: per chi ha eletto domicilio su una casella PEC non devono essere inviate raccomandate e addebitati 17-18 euro per le spese di notifica, né si possono pretendere per presunti “solleciti” di cui non v’è prova dell’inoltro.
Per gli atti della ICA Creset si è contestata anche la legittimità del titolo di concessionario (mancanza di affidamento con gara, né è applicabile la “proroga tecnica” decisa da un dirigente comunale).
Violazioni dello Statuto del contribuente per informazioni fuorvianti sui ricorsi: le ingiunzioni sui canoini idrici vanno impugnati al Giudice di Pace non alla CTP e vanno impugnati avverso il Comune non alla ICA CRESET come da Cassazione n. 18651/2014.
Queste le nostre contestazioni poste al vaglio. Ma gli abitanti “comuni” sono sostanzialmente indifesi di fronte alla macchina della giustizia borghese, dati gli oneri imposti per fare i complicati ricorsi, quando non trovi delle CTP che, salvo eccezioni, disapplicano le norme con voli pindarici condannando il ricorrente pure alle spese. Sicché di fronte alle minacce di fermo dell’auto e di pignoramenti essi subiscono gli abusi.
Chiediamo pertanto, sulla base dei nostri articolati reclami già trasmessi nell’interesse collettivo, L’ESERCIZIO DELL’AUTOTUTELA COMUNALE E L’INTERVENTO D’UFFICIO URGENTE DEL SINDACO, DELL’ASSESSORE AL RAMO E DEL DIRIGENTE RESPONSABILE avverso i suddetti atti.
L’iniziativa rientra nell’ambito della nostra lotta generale comunista contro il caro bollette e contro “la progressività rovesciata” che sposta sempre di più il carico fiscale verso le fasce popolari a vantaggio dei ceti ricchi ed evasori, tanto più per i tributi locali che colpiscono indiscriminatamente; nonché contro l’arbitrio del potere pubblico affidato al capitalista di turno che agisce per il profitto, grazie alle scellerate privatizzazioni, mentre ci battiamo per gli stessi dipendenti dei concessionari affinché vengano assorbiti dalle strutture pubbliche.