Il gravissimo misfatto che ha penalizzato i disoccupati di Isernia rispetto alle loro domande relative ai tirocini formativi extracurriculari over 30 non area di crisi, istituiti con bando regionale e mai arrivate a destinazione, manifesta quanto il sistema di potere borghese locale sia distante dalle esigenze dei lavoratori e dei disoccupati.
Coia – Presidente della Provincia – ha infatti scaricato tutto su un “problema tecnico” dimenticando però che all’origine di quel “problema tecnico” c’ è proprio la mala gestio politica e burocratica da parte dei vertici dell’ente.
Ed invero il misfatto è stato causato in sostanza dal carattere obsoleto del sistema informatico in dotazione e dal ritardo nella formazione che doveva farsi ai preposti (per lo più collaboratori precari addetti all’iter che sappiamo già vivono una condizione ex sé di sottopagamento e di ricattabilità) e perciò dalla pessima organizzazione e grossolaneria dimostrata anche in questa occasione da parte dei vertici politici e burocratici del’ente.
Non solo: il carattere obsoleto era ben noto ai vertici politici e burocratici dell’ente, e persino gli era stato segnalato da tempo.
E ancora: come mai si è proceduto a privatizzare il servizio informatico quando all’interno v’era la figura professionale competente oggi adibita a compiti non suoi ? Ciò che peraltro anche non conforme alle norme e fonte di danno erariale ?
Nondimeno deve osservarsi come le domande che in pochissimi minuti sono passate nel sistema informatico della provincia di Campobasso, in quanto attrezzata, fanno capo a centri privati chiaramente legati al potere regionale (del PD o della destra), nonché il rischio di scatenare una ennesima e desolante “guerra tra poveri” tra i disoccupati istanti di Isernia e quelli di Campobasso.
Insomma anche questo misfatto ci da la cifra, anche nel Molise, della decadenza e del vicolo cieco a cui è ormai giunto il sistema capitalistico ed il suo governo nazionale e locale: non riescono neanche più a garantire una manciata di precariato ricattabile per un sussidio da elemosina di pochi mesi, magari da utilizzare anche come canale di consenso elettorale per l’autoconservazione di un potere che invece è da rovesciare.
E solo l’unità cosciente e di lotta di tutti i lavoratori e di tutti i disoccupati potrà farlo, anche nel Molise.
05/10/2017
IL COORDINATORE Tiziano Di Clemente