L’aumento del 40% delle tariffe dei trasporti deciso nel Molise dalla giunta regionale nerazzurra, costituisce l’ennesima macelleria sociale ordita dalla destra molisana. Così hanno deciso la Lega e i partiti berlusconiani,  fascisti e fascistoidi, che occupano le poltrone di palazzo D’aimmo.

E mentre Salvini dal centro, col suo governo giallo-bruno, distrae le masse indirizzandole verso guerre tra poveri con le sue idiozie anti migranti, immortalandosi tra mangiatorie varie e difendendo gli inquisiti della Lega per i rapporti con la ‘ndrangheta , i suoi epigoni della giunta molisana consumano l’ennesima stangata ai danni di tanti pendolari molisani, in particolare quelli devono raggiungere la sede di lavoro,  luoghi di cura e quant’altro.

 

Va dunque aperto un fronte di lotta non solo per l’immediato annullamento di questa nefasta decisione regionale, ma anche per rivendicare un nuovo piano regionale dei trasporti che preveda:

  • forti agevolazioni per disoccupati, precari, lavoratori, persone meno abbienti, disabili e bisognevoli di cure;
  • ricondurre ad una gestione pubblica e socialmente controllata tutto il servizio dei trasporti sia per le linee ferroviarie sia per quelle su strada, che pianifichi le tariffe in base alle suddette condizioni delle persone, ed in base alle reali esigenze del territorio, ribaltando le logiche del dividendo azionario e dei tagli antisociali.

Le risorse ?

 

Tanto per fare solo alcuni esempi iniziamo ad eliminare i milioni regalati alle cordate economiche sotto forma di contributi e agevolazioni, gli sperperi per opere inutili e dannose come, a mo’ di indicazione emblematica, i quattro milioni tolti inauditamente dal Fondo di coesione sociale regionale per pagare i compensi ai progettisti della famigerata opera inutile e dannosa del “lotto zero”, i compensi spropositati agli amministratori regionali… e si potrebbe continuare.

Questa iniziativa immediata e parziale va anche legata ad una prospettiva più ampia che rivendichi pure dal livello centrale le risorse tolte alle esigenze della popolazione locale tra cui quella dei trasporti, dilapidate per pagare il debito truffa ai banchieri o per finanziare la grande evasione, speculazioni,  ruberie e regalie alle varie cricche capitalistiche e dei loro partiti.