Riceviamo e pubblichiamo nota del PCL Molise:
“Il Comune di Isernia, che vede il partito fascista di “Fratelli D’Italia” come dominus, non manca mai di colpi di scena: viene indetta, senza la previa deliberazione consiliare, la gara per la ennesima privatizzazione del servizio di igiene urbana, base d’asta di 12 milioni 562 mila 200 euro (oltre IVA) in cinque anni, ma sindaco e assessori dicono di non saperne nulla.
Scoperto il misfatto si corre ai “ripari” proponendo revoche per “mancanza di copertura finanziaria”; ma in realtà la copertura risiede nel ruolo TARI; anche la delibera della giunta di destra del 2008, che portò da 258 mila euro a circa 4 milioni di euro il compenso del progettista del “lotto zero” era senza parere di copertura finanziaria, ma è andata avanti lo stesso e non fu mai annullata.
In realtà, in questa vicenda tanto oscura quanto grottesca, si finge di ignorare la questione ben più grave, che è quella democratica e sociale.
La violazione gravissima di elementari principi democratici, essendo stata calpestata persino la previa e pubblica discussione/deliberazione consiliare circa l’appalto, gli schemi di gara e di contratto, prescritta dallo stesso art.42 TUEL lettere e) e lettera l) del TUEL.
Non solo: gli atti “del progetto di servizio” sono fatti propri dal dirigente comunale ma promanano dal’esterno, cioè da una società privata anch’essa pagata con i fondi comunali (v. determina 41/2021).
Pci Molise, Mega appalto al comune di Isernia
Ecco perché denunciamo la finta “democrazia” e la natura di classe delle istituzioni dominanti: formalmente gli atti sono adottati dall’amministrazione “eletta dal popolo” , ma il loro contenuto è di fatto determinato dai ristretti ambiti del capitale privato attraverso i suoi partiti e le sue giunte.
Insomma, non solo nessuna discussione consiliare pubblica, ma soprattutto nessuna forma di partecipazione popolare rispetto ad un servizio essenziale come quello della gestione del servizio di igiene urbana.
Del resto l’assenza di democrazia e la privatizzazione del servizio pubblico essenziale si aiutano a vicenda.
Noi continueremo a batterci per rovesciare questo paradigma antidemocratico ed antisociale, a Isernia come altrove, perché i servizi essenziali siano a gestione pubblica e democraticamente controllata, funzionali alle esigenze della popolazione e non decisi e subordinati dagli interessi del profitto privato.”