Ed ecco che arriva un’altra morte annunciata, quella della neurochirurgia dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Nell’opera di ristrutturazione, invece di risolvere e potenziare quel servizio, lo si dismette completamente.
Mi chiedo: quando arriverà un malato politraumatizzato in ospedale, al Cardarelli, cosa si farà se avrà anche bisogno della neurochirurgia insieme ad altre branche specialistiche? Lo spacchettiamo in ossequio alle esigenze dell’organizzazione regionale?
In pratica si organizza il servizio regionale non in base alle esigenze degli utenti ma per le necessità di altri e gli utenti saranno piegati a queste necessità. Altro problema serio, incomprensibile, è questo decreto Balduzzi che, giustamente, prevede determinati bacini di utenza per ogni specialità.
Il Molise non può avere la neurochirurgia perché occorre una popolazione di almeno 600.000 abitanti. Tuttavia può cedere in convenzione a privati più di 100 dei suoi posti letto che vengono utilizzati per la neurochirurgia di cui solo 14, come accertò Carmine Ruta, per pazienti molisani.
Il resto dei posti vengono utilizzati da utenza extraregionale per fare profitto lasciando i lunghi tempi di attesa e gli intasamenti dei pronto soccorsi ai molisani. Ora si sono costruiti altre strutture private con gran contributo di denaro pubblico, mentre non ci sono soldi per i nostri ospedali, e sicuramente ci dovranno essere altri accreditamenti, sia di posti letto che di specialità diverse.
In pratica, con la tecnica della rana bollita, a piccoli passi si privatizza tutto il sistema e nel giro di qualche anno vedremo chiuso anche il Veneziale ad Isernia e dovremmo andare a curarci a Pozzilli.
Logicamente se si denuncia tutto questo e si chiede l’intervento di Emergency, struttura sicuramente privata ma che ha domostato di porre al primo posto l’interesse dei cittadini e non il profitto, si inizia un procedimento disciplinare perché su queste cose non ci si vuole confrontare.
Ma la cosa più strana è la mancanza di una qualsiasi forza politica di opposizione. Vado ripetendo da tempo che esistono dati non comprensibili. Nella delibera 63 della regione molise, si afferma che la somma per prestazione da privato è di 117 milioni di euro.
Nel piano operativo straordinario, invece, la somma per prestazione da privato è di 165 milioni, corretto dal ministero dell’economia a 158 milioni. Se fosse vera la prima cifra non saremmo più in debito e, quindi, in piano di rientro con tutti i disagi e conseguenze.
Perché nessuna forza politica regionale chiede spiegazione su questi dati di bilancio? Cosa si nasconde dietro a questi numeri? Non esistendo una vera opposizione in consiglio regionale nessuno fiata su questo argomento.
Penso che occorra organizzarci fuori dal palazzo per una forza politica con progettualità nuova se non vogliamo morire spolpati in sanità e non solo…