A Milano, Stefano Parisi, il salvatore di Forza Italia, sale sul palco del glorioso teatro Franco Parenti e viene intervistato dal  direttore del Foglio Claudio Cerasa. Parisi parla di una nuova assemblea costituente che lavori per 24 mesi sostituendo in toto il Senato. Questo consesso dovrebbe partorire riforme meditate ed equilibrate: la Costituzione, la giustizia che in questo Paese non gira, le macroregioni «perché non ci possiamo permettere il Molise che ha gli abitanti di un quartiere di Milano». Cancellare il Molise è diventato un argomento buono per tutte le occasioni, mancava solo la pillola di saggezza dell’ex candidato sindaco di Milano Parisi.

La regione Molise ha un solo grande problema: “E’ governata da incompetenti”. Che poi la si vuole smantellare pezzo per pezzo è un’altra storia. Senza ombra di dubbio per molti rappresentiamo un corpo estraneo all’interno del sistema Italia, come se fossimo noi la causa di tutti i problemi del Paese. Gli italiani non pagano le tasse per mantenere il Molise in vita, gli italiani pagano le tasse per mantenere in vita il Comune di Roma. Il Molise deve scomparire? Va bene, allora perchè non cancellare anche la ricca Valle d’Aosta?

È la regione più piccola d’Italia e anche quella meno popolata con 128.298 abitanti, con un territorio completamente montano. Si posiziona seconda nella classifica tra le regioni e province autonome d’Italia. Perchè nessuno cita mai questa regione? Ovviamente non si puo’ parlare male di una regione dove villeggiano ricchi e potenti a Natale e a Ferragosto, meglio dare addosso al povero Molise ignorante e povero. Un Molise che se solo sfruttasse a pieno le sue potenzialità, soprattutto nel settore turistico, potrebbe essere la perla del centro-sud e non la cenerentola.